Mercato non residenziale nel 2023 il comparto più dinamico è quello dei negozi (+4,5%).
Secondo il Rapporto immobiliare non residenziale 2024 è stato il segmento dei negozi quello che ha mostrato la crescita più significativa nel 2023. Sono state oltre 40mila le unità scambiate lo scorso anno – circa 1.800 in più rispetto al 2022 (+4,5%) -. In calo, invece, le compravendite di uffici (-1%) e di immobili produttivi (-3,8%).
Lo stock delle unità immobiliari censite in Catasto nelle categorie C/1 e C/3, che comprende gli immobili a destinazione negozi e laboratori, conta nel 2023 oltre 2,5 milioni di unità sul territorio nazionale. Oltre un quarto del totale delle unità immobiliari si concentra al Sud (27,2%), seguito dal Nord Ovest (24%) e dal Centro (21,9%). Più di 40mila le unità scambiate nel 2023, in aumento di circa 1.800 unità rispetto al 2022 (+4,5%). I tassi di variazione più significativi si registrano nelle Isole: +8,3%. La quotazione media di riferimento, pari a livello nazionale a 1.426 €/metro quadro, mostra nell’anno un incremento dello 0,6%.
Nel 2023 risultano censite negli archivi catastali poco più di 628mila unità immobiliari della tipologia uffici, corrispondenti alla categoria catastale A/10 (uffici e studi privati). Poco più della metà dello stock di uffici si trova nelle aree del Nord (quasi il 53%), circa il 21% al Centro e il restante 26% è ripartito tra Sud e Isole. Quanto alle compravendite, dopo due anni di crescita nel 2023 scendono dell’1% rispetto al 2022, con 13.263 unità scambiate. In flessione anche la quotazione media del comparto, pari a 1.311 €/metro quadro (-1,3% sul 2022).
Nelle categorie D/1 e D/7, riconducibili in larga parte al settore produttivo, risultano censite in Catasto quasi 822 mila unità, di cui quasi il 60% situate nell’area del Nord. Dopo la consistente ripresa rilevata nel 2021 e il rialzo del 2022, nel 2023 il mercato del settore produttivo registra una variazione negativa nel numero di transazioni (-3,8% rispetto all’anno precedente). La quotazione media annuale di riferimento risulta pari a 450 €/metro quadro (-1% rispetto al 2022).
A fine 2023, il 9,7% delle imprese italiane aveva un contratto di leasing in essere mentre nel corso dello stesso anno sono stati stipulati 2.713 contratti per un valore di 2,8 miliardi di euro. Dopo il rallentamento osservato nel 2022 (-3,4%) il 2023 si è chiuso con uno +0,5% in termini di valore dei nuovi contratti, a fronte di una contrazione del numero di operazioni rispetto all’anno precedente (-13,8%).