Meeting Cina-UE, Charles Michel: “Vogliamo rapporto basato sulla reciprocità”.

Si è appena concluso l’incontro in videoconferenza tra il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, Ursula von der Leyen, Angela Merkel e il Presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping.

Al termine del meeting, incentrato sul cambiamento climatico, diritti umani, ripresa economica ed emergenza sanitaria, è intervenuto il Presidente Michel: “L’Europa deve essere un giocatore, non un campo da gioco. L’incontro di oggi rappresenta un altro passo avanti nella creazione di un rapporto più equilibrato con la Cina. Un rapporto che deve mantenere un rapporto di reciprocità. Parità che porterà risultati per entrambe le parti”.

“Abbiamo chiarito a che punto siamo – ha aggiunto Michel – Dove siamo d’accordo e dove non siamo d’accordo. Esistono differenze sostanziali ma siamo pronti a impegnarci e a collaborare per trovare soluzioni concrete”.

Differenze a partire dalla questione climatica per il Presidente del Consiglio europeo: “La Cina è un partner globale chiave nella riduzione dei gas serra globali e sulla questione del cambiamento climatico. L’UE sta fissando un livello elevato di neutralità del carbonio entro il 2050. E contiamo sulla Cina per puntare ad un simile risultato attuando l’accordo di Parigi”.

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Differenze ma anche solidi rapporti commerciali uniscono la Cina e l’UE ha proseguito Charles Michel: “Abbiamo una solida relazione commerciale con la Cina e l’UE è il primo partner commerciale della Cina, come conferma l’ammontare giornaliero del valore degli scambi commerciali, pari a circa 1 miliardo di euro. Il commercio può stimolare la nostra ripresa economica. Ma vogliamo più equità. Vogliamo una relazione più equilibrata. Ciò significa anche reciprocità e parità di condizioni. Ecco perché accogliamo con favore la firma odierna dell’Accordo sulle indicazioni geografiche. È un grande passo nella giusta direzione”.

Una collaborazione in divenire per il Presidente del Consiglio europeo, per il quale l’UE e la Cina, adesso, “Stanno lavorando a un accordo di investimento globale”.

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Si è poi discusso di diritti umani e stato di diritto, temi particolarmente spigolosi per la controparte asiatica, come rimarcato nel corso dell’incontro: “La legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong continua a destare gravi preoccupazioni. L’UE e i nostri Stati membri hanno risposto con una sola voce. Le voci democratiche a Hong Kong devono essere ascoltate, i diritti protetti e l’autonomia preservata. Abbiamo chiesto alla Cina di mantenere le promesse fatte al popolo di Hong Kong e alla comunità internazionale” ha dichiarato Michel.

Preoccupazioni ribadite anche in merito al trattamento riservato dalla Cina alle minoranze nello Xinjiang e in Tibet e verso i difensori dei diritti umani e dei giornalisti: “Abbiamo chiesto l’accesso di osservatori indipendenti nello Xinjiang e abbiamo chiesto il rilascio del cittadino svedese Gui Minhai e di due cittadini canadesi arrestati arbitrariamente”.

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Diritti umani che saranno discussi in un secondo meeting previsto per la fine dell’anno a Pechino, che potrebbe anche includere una visita nel Tibet e una maggiore riflessione verso le tensioni nel Mar Cinese Meridionale: “Abbiamo chiesto alla Cina di astenersi da azioni unilaterali nel Mar Cinese Meridionale e di rispettare il diritto internazionale ed evitare escalation – ha affermato Michel”.

Sull’emergenza sanitaria il rappresentante del Consiglio europeo ha poi esortato il Paese asiatico a sposare un’azione collettiva per trovare un vaccino e distribuirlo in tutti i Paesi: “Ci aspettiamo che tutti i paesi cooperino con la valutazione imparziale, indipendente e completa della risposta sanitaria internazionale al Covid-19 e supportino l’OMS nell’identificazione della fonte del virus”.

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