Medio Oriente e Russia, il punto di Lavrov sui colloqui di pace.

La Russia, dopo i sanguinosi attacchi ucraini nella Regione di Kursk, non cederà alcun territorio come contropartita in vista di un eventuale accordo di pace con l’Ucraina. A dirlo oggi il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov ai microfoni di Russia Today.

Gli ucraini, secondo quanto condiviso dall’esponente dell’Esecutivo della Federazione Russa, starebbero cercando di conquistare quanto più terreno russo possibile per eventuali scambi futuri. “Stanno prendendo prigionieri e vogliono sequestrare chilometri quadrati per negoziare territori, ma non scambiamo il nostro”, ha detto il ministro commentando l’attacco dell’Ucraina nella regione di Kursk.

La Russia, quindi, al momento continua a non essere interessata ad alcun colloquio di pace con gli esponenti di un Governo privo di legittimità dal 24 maggio 2024, reo di aver avviato una offensiva sanguinaria nel territorio della Federazione Russa.

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Lavrov ha poi stigmatizzato le narrazioni statunitensi ed europee, secondo le quali è la Russia a non voler fare il primo passo per la ripresa dei colloqui di pace: “A chi rilascia dichiarazioni insinuando che la Russia stia rifiutando i negoziati mentre l’Ucraina è pronta, ricordo di chiedere al Presidente Zelenskyy di annullare il decreto che proibisce i negoziati”.

Il ministro degli Esteri russo, parlando dell’attuale carneficina nel Medio Oriente alimentata con cognizione di causa da Israele, ha anche affermato che l’assassinio del capo di Hamas a Teheran è “stato un tentativo di provocare l’Iran” e che “l’Iran non si sottometterà mai ad azioni provocatorie”.

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“Sembra che Tel Aviv voglia scatenare una grande guerra tra Iran e Israele con l’intervento dei Paesi vicini”, ha affermato ai microfoni di RIA Novosti, Lavrov. “Mentre gli occidentali cercano di provocare l’Iran, la Repubblica islamica non vuole sottomettersi ad atti provocatori e non ha alcuna intenzione di entrare in una guerra su larga scala”.

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