Medio Oriente, Borrell all’ONU: “Oltre 41mila palestinesi uccisi solo a Gaza”.

Dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza, oltre 41.000 palestinesi sono stati uccisi, tra cui più di 11.000 bambini. Una città, Gaza, ormai ridotta in macerie e dove la vita non è più possibile. Sono questi gli highlights del discorso all’ONU dell’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell. Numeri impressionanti che ben spiegano le reali dinamiche della mattanza che si sta consumando da quasi un anno in Medio Oriente.

” Gaza è un luogo che inorridisce anche gli operatori umanitari più esperti. Due settimane fa ero al confine di Gaza e ho visto grandi quantità di aiuti umanitari, che potrebbero salvare vite umane, ma a cui non è consentito l’ingresso a Gaza”. Una semplice dichiarazione particolarmente indicativa sulla strategia di “pulizia” promossa dall’attuale Governo israeliano.

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“L’Unione Europea – prosegue Borrell – continua a chiedere un cessate il fuoco immediato, il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, la consegna senza ostacoli degli aiuti umanitari, che sono davvero necessari”. Sforzi diplomatici inutili, come ricordato anche dall’incontro “unilateralmente annullato” dall’ambasciatore israeliano presso l’Ue, Haim Regev proprio con Borrell.

“Il Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea, che sono orgoglioso di rappresentare qui, sostiene gli sforzi francesi e americani per un cessate il fuoco urgente in Libano e per l’attuazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite da parte di tutte le parti. È essenziale, ma permettetemi di ricordarvi che questa risoluzione è stata adottata 20 anni fa e stiamo ancora chiedendo che venga attuata”, ha rimarcato l’Alto rappresentante dell’Ue.

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Ma mentre l’Ue chiede da una parte il rispetto del diritto internazionale, delle decisioni della comunità degli Stati e lo stop all’espansione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania, dall’altra avalla tutte le indicazioni degli Stati Uniti d’America. Paese “democratico”, come ricordato dal ministro iraniano Abbas Araghchi “che appoggia politicamente e militarmente Israele” e per questo “pienamente coinvolto in ogni aspetto delle atrocità compiute dal Governo di Netanyhau”.

Dinamiche anch’esse incontrovertibili anche per una Unione europea che non riesce a spingersi oltre la “paracula democrazia” e la constatazione dell’esistente: “La Cisgiordania – prosegue Borrell – sta diventando un’altra Gaza. Si possono vedere i video dei bulldozer che distruggono strade, sistemi di approvvigionamento idrico e fognature in nome della lotta al terrorismo”.

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Premesse per ribadire il supporto ad una autorità palestinese forte: “Sosteniamo la sua riforma e, su questa base, forniamo un sostegno di emergenza del valore di 400 milioni di euro. Sotto la presidenza del principe Faisal dell’Arabia Saudita, abbiamo lanciato questa alleanza globale per l’implementazione della soluzione dei due Stati. Dobbiamo agire se vogliamo ottenere risultati”.

Ma, come ben rilevato negli ultimi 30 mesi, l’Ue non può fare altro che prendere ordini e seguire disposizioni da Washington.

foto jorono da Pixabay.com