Medio Oriente: Blinken vuole Hamas al vertice e gli USA mandano altri jet da combattimento.
Continua a non destare troppo clamore la “doppia” azione diplomatica degli Stati Uniti d’America in Medio Oriente. Se da una parte il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha chiesto la presenza di Hamas al vertice di giovedì per l’accordo sul cessate il fuoco, dall’altra parte gli USA hanno inviato oggi nella cosiddetta regione del Comando centrale in Medio Oriente, la portaerei USS Abraham Lincoln, equipaggiata con jet da combattimento stealth F-35C Lightning II, e il sottomarino lanciamissili balistici USS Georgia. Ordine confermato al termine della telefonata avvenuta domenica tra lo stesso Segretario della difesa degli Stati Uniti d’America, Lloyd Austin J. III e il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant.
Insomma, l’ambiguità USA non ha tardato a palesarsi neanche in questo scenario di guerra, dove il Pentagono, attraverso il generale Pat Ryder, ha giustificato anche questo “effort militare” come una necessità per rafforzare la “difesa di Israele”: stato al centro di “crescenti tensioni regionali”.
“Queste manovre sono concepite per migliorare la protezione delle forze armate statunitensi, aumentare il sostegno alla difesa di Israele e garantire che gli Stati Uniti siano preparati a rispondere a varie evenienze”, ha precisato Ryder nel corso dell’ultima conferenza stampa.
Dichiarazioni grottesche, pensando alle migliaia di morti registrate nella sola Striscia di Gaza, che fanno ben capire dove voglia andare a parare l’attuale Amministrazione Biden, ovvero la solita “guerra preventiva”. “Stiamo facendo tutto il possibile per scoraggiare il conflitto e impedire che questo si trasformi in una guerra più ampia, assicurandoci allo stesso tempo di proteggere le nostre forze e Israele, se dovesse essere attaccato”, ha concluso il segretario stampa del Pentagono.
foto Spc. William Gore (DOD)