Medio Campidano: i sindaci chiedono più medici alla maggioranza che li ha fatti “scappare”.
Cose dell’altro mondo! In una nota firmata da 28 comuni del Medio Campidano, i primi cittadini hanno chiesto di aumentare il numero dei medici di medicina generale nell’Asl 6. Una missiva, lo diciamo con il massimo rispetto per la popolazione del Medio Campidano, che non può che far sorridere dato il destinatario della richiesta: l’attuale maggioranza di centrosinistra che, ai tempi della Giunta del “professore” Pigliaru, aveva congelato proprio lo scorrimento delle graduatorie della medicina generale regionale, condannando, di fatto, i territori agli attuali livelli di assistenza territoriale. E chi può affermare il contrario si faccia avanti!
Ci si lamenta, oggi, della crisi della medicina territoriale e della mancanza di medici di medicina generale. Molti, come risaputo, andranno in pensione nei prossimi 4 anni – circa 350 in Sardegna – e i laureati in medicina e chirurgia non si presentano neanche più alle selezioni per la specializzazione di medicina generale. Perchè sorprendersi e rivangare sempre le colpe dei predecessori del centrodestra? Meglio, quindi, rinfrescare la memoria a chi di dovere.
Le stesse forze oggi al governo della regione – per dovere di cronaca tranne i 5 Stelle assenti nell’esperienza fallimentare della maggioranza Pigliaru – nella precedente Legislatura di centrosinistra avevano di fatto bloccato lo scorrimento delle graduatorie per l’affidamento delle sedi di medicina generale nell’isola. Graduatorie risultate bloccate al 2013 ai tempi dell’insediamento della XVI Legislatura Solinas: correva l’anno 20219. Ovvero 6 anni persi per la medicina generale in Sardegna. E oggi i risultati si vedono…
Ritardi – lo capirebbe anche un esponente locale del PD – che hanno concorso alla creazione dell’attuale carenza di medicini di medicina generale. Molti giovani medici di medicina generale, infatti, avranno deciso negli anni di attesa di intraprendere altre carriere, lavorare nelle guardie mediche o emigrare in altri Paesi e regioni d’Italia.
Dove si andranno allora a cercare i medici di medicina generale dato che la Sardegna è una destinazione poco attraente per i medici delle altre regioni d’Italia? Senza contare le problematiche che i medici stranieri dovranno affrontare per convalidare i propri titoli di studio e specializzazioni in Italia. Dettagli per chi non comprende i problemi e ha poco senso pratico.
Dobbiamo, quindi, rassegnarci all’idea di aver assistito, fino a qualche anno fa, alla maggiore capacità del territorio di assistere i/le cittadini sardi/e. Da ora in poi, non riteniamo di essere disfattisti, ci saranno soltanto i tentativi di arginare i problemi., con buona pace per la qualità dell’assistenza territoriale.
Nel frattempo, i sindaci dei Comuni afferenti alla ASL n. 6 del Medio Campidano esprimono, con preoccupazione, la loro denuncia pubblica circa la grave situazione sanitaria che sta colpendo il territorio, aggravata durante le recenti festività natalizie e di fine anno: “Si sono verificati numerosi casi di mancata copertura dei turni di Guardia Medica, lasciando i cittadini di diverse comunità senza un servizio sanitario essenziale. A Guspini e Serramanna, la situazione è stata particolarmente critica dal 31 dicembre 2024 al 3 gennaio 2025, mentre in altri comuni – tra cui Gonnosfanadiga, Pabillonis, Segariu, Arbus, Villamar, Lunamatrona e Barumini – i disservizi si sono protratti fino al 2 gennaio. Anche durante le festività natalizie erano stati riscontrati analoghi problemi, con conseguenze drammatiche per la popolazione”.
Disservizi, ovviamente, che hanno generato disagi significativi, in particolare per le fasce più vulnerabili, come gli anziani, spesso impossibilitati a raggiungere presidi alternativi o a recarsi al pronto soccorso dell’Ospedale di San Gavino Monreale.
Meglio, dalle parti di viale Trento, pensare ai buoni (a nulla) servizi sanitari! Risolvere, invece, la cronica carenza di medici di medicina generale, originata a partire dalla non troppo lontana esperienza Pigliaru (contigua quasi al 100% con l’attuale accozzaglia di centrosinistra al potere della Regione) è ben altra cosa…
Quindi, a poco possono servire gli appelli dei sindaci “esasperati dalle continue lamentele e preoccupati per il benessere delle loro comunità” che chiedono incontri urgenti con il “Fanis Katergiannakis” della sanità sarda per discutere delle strategie da adottare nel breve, medio e lungo termine.
Ormai, bisogna rassegnarsi! Altro che chiedere maggiori indennità, incentivi per la formazione di medici di medicina generale e chiedere il coinvolgimento dei medici in pensione. Inutile chiudere la stalla quando i “buoi” sono già scappati.