Medicina cinese, Ciocca: “Manca riconoscimento Ue”. Commissione: “Non è comptetenza europea”.

Sebbene sia praticata in tutto il mondo da secoli, l’Ue non ha mai riconosciuto la medicina tradizionale cinese (MTC) come metodo terapeutico. “Mentre negli ospedali cinesi, i medici formati in medicina tradizionale e occidentale lavorano fianco a fianco per il bene del paziente, rispettando il diritto universale di quest’ultimo a decidere se e come essere curato, i cinesi che vivono in Europa non hanno accesso agli stessi trattamenti che hanno in patria”, denuncia Angelo Ciocca di Identità e Democrazia.

Finora, l’Ungheria è l’unico dei 27 Stati membri ad aver dichiarato che i professionisti che hanno completato almeno cinque anni di studio presso un’università cinese di MTC sono liberi di praticare questo tipo di medicina.

LEGGI ANCHE:  Combustibili fossili: l'industria Ue non ne può fare a meno.

“L’UE – aggiunge Ciocca – è vincolata dall’articolo 168 del TFUE a garantire un elevato livello di protezione della salute umana agendo, in complementarietà con le politiche nazionali, per migliorare la salute pubblica”.

Un problema che non è di competenza dell’Ue per il commissario europeo Thierry Breton: “È competenza degli Stati membri decidere se introdurre requisiti per l’accesso e l’esercizio di attività professionali nel proprio territorio, comprese le attività nel settore della medicina tradizionale cinese”.

Stesse conclusioni anche in merito all’organizzazione dei sistemi di istruzione e formazione che, spiega Breton, “rimane una competenza nazionale, in linea con gli articoli 165 e 166 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. È quindi competenza degli Stati membri decidere se introdurre e riconoscere una laurea in medicina tradizionale cinese”.

LEGGI ANCHE:  Dopo l'Ue anche la Russia blocca gli organi di informazione. Colpite 81 emittenti europee.

Infine, come confermato dall’esponente della Commissione europea, la definizione della politica sanitaria e l’organizzazione e la fornitura di servizi sanitari e assistenza medica sono responsabilità degli Stati membri ai sensi dell’articolo 168 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Ciò significa che gli Stati membri decidono quali servizi e prodotti medici sono inclusi nella copertura sanitaria e sulle regole di rimborso delle cure mediche.