Massimo Zedda al Caesar’s Hotel: “Affrontare la crisi demografica”. Ma cosa hai fatto per i giovani da sindaco?
Il popolo del centrosinistra, riunitosi nel ‘popolare’ Caesar’s Hotel lo scorso 9 giugno per l’ennesimo incontro programmatico in vista delle prossime elezioni regionali, oltre alle diverse filippiche indirizzate all’attenzione dell’attuale maggioranza – sempre più armata Brancaleone – ha toccato, come sempre capita all’interno delle narrazioni generaliste e incidenti, anche il tema dei giovani e dello spopolamento.
Argomenti che anche nel corso della XVI Legislatura sono stati oggetto di puro corredo delle discussioni in Aula e nelle competenti commissioni consiliari, nonostante l’allarmante portata del disagio giovanile nell’Isola. Segno inequivocabile che per la classe dirigente sarda (che dolore ricordarcela), tali argomenti non sposteranno granchè l’elettorato sardo. Una considerazione, forse erronea, che continua a fare troppo affidamento sul solidissimo principio dell’alternanza, da sempre confermato nell’Isola.
Malgrado la scarsa (quanto interiorizzata) considerazione del tema gioventù, bisognerà subire quindi per altri 8 mesi, la solita retorica da parte dei “big player”.
L’ultimo a cadere sulla materia “i giovani sono il futuro” è stato proprio l’ex sindaco di Cagliari, nonché l’ultimo “trombato” per il Governo della Regione, Massimo Zedda.
Nelle conclusioni dell’incontro al Caesar’s l’esponente dei progressisti, infatti, ha ribadito “l’importanza di politiche innovative tese ad affrontare la crisi della Regione. Una crisi demografica, economica e sociale acuita dalla Giunta Giunta regionale, incapace, confusa e sistematicamente subalterna alle centrali politiche romane”.
Indubbiamente, durante il proprio mandato, l’attuale maggioranza non ha realizzato alcuna buona pratica o intervento legislativo per la questione giovanile e contro lo spopolamento (tralasciando il fumo negli occhi delle misure adottate negli scorsi mesi dalla Giunta regionale).
Escludendo, infatti, una “misera” (per dotazione finanziaria) proposta di legge per la revisione del quadro delle politiche giovanili nell’Isola, al momento ferma nel limbo del percorso commissariale nella commissione seconda (dove con molta probabilità rimarrà fino alla fine della Legislatura, d’altronde anche ieri è saltata la convocazione in Consiglio regionale), la maggioranza di centrodestra ha proprio snobbato la questione giovani. Senza contare l’obsolescenza del metodo utilizzato dalla stessa Giunta nel settore delle politiche giovanili, dove ben 640mila euro di risorse del Fondo Nazionale per le Politiche giovanili sono andati a finire autoreferenzialmente al finanziamento del programma “Giovani VISPI”, senza alcuno slancio di coprogrammazione dal basso delle risorse con i beneficiari finali, ovvero i giovani e le organizzazioni giovanili del territorio.
Più performante, ma parliamo pur sempre di spiccioli per i giovani, l’azione del Partito Democratico che, grazie a un emendamento nella finanziaria 2022, ha aumentato la dotazione finanziaria per le politiche giovanili in Sardegna, da 300mila a 500mila euro e proposto – senza alcuna risposta dal Presidente del Consiglio Michele Pais -, l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla condizione giovanile. Anche qui, però, la domanda sovviene. Perchè non aver proposto una tale iniziativa durante il mandato dell’ex Presidente Francesco Pigliaru? Non è dato saperlo.
Insomma, una striminzita cronologia degli eventi degli ultimi 4 anni, che ci riporta all’incongruenza degli speech dell’esponente progressista sulle questioni giovani, spopolamento e politiche giovanili, non solo per la mancanza di proposte sul tema in qualità di consigliere regionale ma, soprattutto, per l’inerzia dimostrata su questi argomenti nel corso dei due mandati da primo cittadino di Cagliari.
Un lungo periodo al governo della città che ha registrato per molto tempo la non attribuzione delle deleghe alle politiche giovanili (tanto non servono…), la chiusura del Centro giovani di via Dante e la cessazione dello sportello giovani dell’ex Agenzia Portuale di via Roma. In fin dei conti una gestione coerente quella del “giovane ex-sindaco di Cagliari”.
Ma, come dimostra una certa politica capace di autosostenersi grazie alla mancanza di visione e di una nutrita claque di analfabeti funzionali (o di poco informati), basta poco anche al Caesar’s Hotel per infiammare la folla e anche una certa stampa acritica.