Marta Bizzotto: “Pesce sintetico creato in laboratorio. La Commissione tuteli la salute dei consumatori”.

“Da alcuni anni, denuncia l’eurodeputata Marta Bizzotto, sono in corso esperimenti per produrre pesce in laboratorio coltivando cellule staminali di animali”. Una nuova sperimentazione – attualmente limitata al tonno rosso, filetti di branzino, persico e acciughe – finalizzata a commercializzare un’alternativa sintetica ai prodotti a base di pesce naturale che, seppur interessante dal punto di vista dell’innovazione tecnologica, non deve arrivare nelle tavole dei cittadini europei.

“L’Europa – si legge nel testo dell’interrogazione della Bizzotto – è il più grande importatore di pesce al mondo e recentemente la multinazionale Nomad Foods, proprietaria anche del Marchio Findus Italia, ha firmato un accordo con la start-up statunitense BlueNalu per iniziare a produrre pesce sintetico in Europa”. Da qui la richiesta alla Commissione europea di riferire sulle misure a tutela dei consumatori e degli operatori della pesca tradizionale e dell’acquacoltura.

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A chiarire la posizione della Commissione sulla sicurezza alimentare e sul potenziale impatto della produzione di pesce in vitro è intervenuta la Commissaria alla salute Stella Kyriakides: “La Commissione è a conoscenza delle nuove tecnologie concepite per produrre pesce in laboratorio utilizzando colture cellulari e la sicurezza alimentare e l’informazione dei consumatori sono la massima priorità della Commissione. Gli alimenti prodotti a partire da colture cellulari – ricorda la commissaria cipriota – rientrano nell’ambito di applicazione del regolamento (UE) 2015/2283 relativo ai nuovi alimenti e sono soggetti ad autorizzazione previa immissione sul mercato, la quale comprende una valutazione della sicurezza da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), tranne nei casi in cui la procedura rientri nell’ambito di applicazione del regolamento (CE) n. 1829/2003 relativo agli alimenti e ai mangimi geneticamente modificati, applicabile in questo caso. Finora – conferma l’esponente della Commissione von der Leyen – non è pervenuta alcuna domanda
di autorizzazione per pesci prodotti in laboratorio nel contesto del regolamento sui nuovi alimenti”.

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