Marina Calderone: “Più occupazione, meno reddito di cittadinanza”.
Nell’occasione della presentazione degli ultimi dati dell’Osservatorio Inps sul reddito e pensione di cittadinanza, la ministra del Lavoro Marina Calderone ha ricordato una grande massima contro il partito dell’improduttività e dell’assistenzialismo in Italia, dichiarando che i valori condivisi dall’Inps, “attestano la riduzione delle domande del reddito di cittadinanza”, identificandola come “la prima conseguenza del miglioramento dei tassi d’occupazione”, nonché la “dimostrazione che il lavoro è la migliore politica di inclusione sociale”.
Direzione, evidenziamolo, verso la quale dovrebbe puntare un Paese credibile, anche a scapito del facile consenso elettorale. Una luce in fondo al tunnel, ricordata dal calo del 25% delle richieste di reddito e pensione di cittadinanza nel primo trimestre 2023 rispetto all’analogo periodo del 2022 e una riduzione del 16% dei nuclei percettori di almeno una mensilità tra gennaio e marzo di quest’anno, che fan ben sperare in termini di produttività e lotta al parassitismo di Stato.
Ma c’è ancora molto da fare, volendo rimanere in tema di politiche attive del lavoro, a partire dalla soppressione dei cantieri comunali. Altra grande sacca di infruttuosità, per usare un eufemismo, sostenuta con risorse pubbliche.