Maria Laura Orrù: “Il progetto di legge 26 è una legge di civiltà”.

“La proposta di legge numero 26, fortemente voluta da tutto il centrosinistra è una legge di civiltà, una proposta che noi facciamo a tutto il Consiglio Regionale perchè venga approvata all’unanimità e sancisca i diritti di tutti i cittadini e cittadine della Sardegna”. Così Maria Laura Orrù dei Progressisti ha presentanto il progetto di legge ‘Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o da una condizione di intersessualità’, promosso da tutti i consiglieri del centrosinistra del Consiglio Regionale della Sardegna, per – come indicato nel testo del documento – “attuare e promuovere il principio di uguaglianza e di pari opportunità tra le persone, a prescindere dal loro orientamento sessuale, dall’identità di genere o da una condizione di intersessualità, offrendo loro la possibilità di vivere la propria affettività pienamente, senza necessità di rinnegarla o nasconderla”.

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Tra le novità contenute nel provvedimento, che prevede per l’attuazione una spesa di 200.000 euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, ci sono gli interventi  in materia di politiche del lavoro, formazione e aggiornamento professionale e integrazione sociale per supportare le persone discriminate nell’accesso a percorsi di istruzione e formazione professionale, promuovere la costruzione di percorsi di formazione e inserimento lavorativo che valorizzino le qualità individuali e garantire pari opportunità e parità di trattamento di ogni orientamento sessuale, identità di genere o condizione di intersessualità nei codici di comportamento e nelle attività di formazione e aggiornamento del personale degli uffici e degli enti regionali.

All’interno della proposta viene demandata alla Regione Sardegna la sensibilizzazione delle imprese affinché si dotino delle certificazioni di conformità agli standard di responsabilità sociale e viene richiesto ai soggetti pubblici e privati che stipulano contratti, convenzioni o accordi di qualsiasi altra natura con la Regione, di non mettere in atto pratiche di discriminazione fondate su nazionalità, sesso, colore della pelle, caratteristiche genetiche, lingua, religione o convinzioni personali, opinioni politiche o di qualsiasi altra natura.

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Nel progetto c’è spazio anche per gli eventi socio-culturali. In particolare la Regione e gli enti locali, dovranno promuovere eventi socio-culturali al fine di sensibilizzare i cittadini e gli operatori economici al rispetto dell’orientamento sessuale, dell’identità di genere e delle persone intersessuali, per diffondere la cultura dell’integrazione e della non discriminazione. 

Sono poi suggerite dalla proposta di legge 26 l’istituzione dell’Osservatorio regionale sulle discriminazioni e le violenze e una task-force permanente antiviolenza, per individuare interventi di protezione, sostegno e reinserimento delle vittime di violenza.

foto MariaLauraOrrù/facebook

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