Manovra regionale, prosegue la discussione generale. Antonello Peru: “Sono davvero pochi quelli che applaudono alle azioni della maggioranza”. Alessandro Solinas: “I giovani emigrano perché qui non hanno nulla da fare”.
Prosegue la della discussione generale sulla manovra finanziaria 2022-2024. Un documento economico privo di “una visione di sviluppo dell’Isola” per l’esponente del gruppo dei Progressisti Laura Caddeo per la quale “preoccupa l’incapacità di spendita delle risorse”.
Insufficienti per Laura Caddeo anche i provvedimenti previsti dall’art.10 contro lo spopolamento delle zone interne: «Si prevedono finanziamenti per i piccoli comuni ma se non si procede a rafforzare i servizi primari, rischiando di costruire un’automobile senza ruote”.
Sulla stessa linea polemica il consigliere dem Roberto Deriu: “Combattere lo spopolamento è un nostro dovere – ha detto – ma questa finanziaria ipotizza solo finanziamenti a pioggia. E’ il tramonto della politica a favore della burocrazia. Il potere degli uffici è aumentato. Quando la politica è debole, la burocrazia riempie un vuoto”.
Per Massimo Zedda (Progressisti), la manovra non inciderebbe sullo sviluppo: “Uno degli elementi fondanti è rappresentato dalla lotta allo spopolamento. Non è però sufficiente prevedere un incentivo perché le famiglie si stabiliscano nei piccoli comuni – ha detto Zedda –sarebbe troppo facile con i bonus nascite o i piccoli incentivi alle imprese. Serve di più. Ci sono le risorse per migliorare la qualità della vita ma nei piccoli paesi mancano i servizi primari. E’ la qualità della vita che determina la volontà delle persone di vivere in quei luoghi”. Il consigliere dei Progressisti ha poi invitato la maggioranza a correggere alcuni punti dell’articolo 8: “Perché si è previsto un incentivo solo per i nati dal 2022? Questo strumento doveva essere fatto a inizio legislatura. Non c’è il tempo di verificare se potrà essere un argine alo spopolamento. Stesso discorso – conclude – per il trasferimento delle aziende: non ha senso prevedere 15mila euro per l’apertura di un’attività e 20 per le aziende che si trasferiscono e creano nuovi posti di lavoro”.
Bordate anche da parte della consigliera pentastellata Desirè Manca, : “Un miliardo e 400 milioni di euro. A tanto ammontano le risorse che il governo sardo-leghista non ha saputo spendere. E’ l’esempio dell’incapacità di questa Giunta di portare avanti lo sviluppo dell’economia sarda. Questa è una visione riduttiva. Non si possono prevedere finanziamenti per i figli e non per i genitori e per i giovani. Non c’è niente in questa manovra per creare occasioni di lavoro nelle zone interne. Occorre costruire la base e non iniziare dal tetto”.
Di contro l’intervento del sardista Giovanni Satta: “Da qualche intervento della minoranza sembra che non sia successo niente. Gli interventi che mi hanno preceduto hanno dato qualche spunto positivo: non si può pensare che lo spopolamento non colpisca i paesi con più di 3000 abitanti. La lotta allo spopolamento va fatta mettendo dei paletti. Il Consiglio è legittimato ad apportare qualche modifica. Non è giusto dare soldi a comuni che magari sono cresciuti da 1000 a 1800 abitanti e lasciare fuori paesi come Orgosolo e Fonni. Occorre considerare la perdita reale della popolazione. Non basta incentivare la natalità che sicuramente crea ricchezza, occorre qualcosa in più come la creazione di nuove attività produttive”. Satta ha quindi annunciato un emendamento per consentire anche ai comuni sopra i tremila abitanti di poter beneficiare dei bonus bebè.
Sempre dai banchi della maggioranza – nonostante il tenore dell’intervento – ha preso la parola il centrista Antonello Peru: “Mancano due anni alla fine di questa legislatura e ci tocca fare comunque un punto sul lavoro fatto. Girando i territori mi rendo conto che sono davvero pochi quelli che applaudono alle azioni della maggioranza e questo è il momento di dire la verità. E’ il momento per cambiare rotta e per avere coraggio, senza poterci giustificare dietro la pandemia”.
Una polemica eccellente commentata dal consigliere M5S Alessandro Solinas: “Non sono in grado di fare un intervento di opposizione più incisivo di quello appena fatto dall’onorevole Peru. Evidentemente c’è chi ha già iniziato a mettere le mani avanti perché ha capito qual è il giudizio dei sardi. Quei sardi, soprattutto giovani, che emigrano perché qui non hanno nulla da fare e non possono creare impresa, non possono generare lavoro per sé e per altri. Voglio ben rimarcare che gli incentivi che stiamo stabilendo non serviranno a nulla se nei piccoli paesi non realizziamo infrastrutture, fosse anche soltanto una linea un minimo veloce”.
Di opposta visione il consigliere Andrea Piras (Lega), per il quale “per la prima volta stiamo provando a invertire la rotta dello spopolamento delle zone interne della Sardegna, investendo sui nuovi nuclei familiari e sulla nuova impresa locale”.