Manovra, le misure sullo spopolamento, Antonello Peru: “Dobbiamo avere il coraggio di assumere decisioni straordinarie”.

“I bonus nascita e gli incentivi per la prima casa e per le imprese nei comuni sotto i 3000 abitanti sono un buon primo passo per combattere lo spopolamento ma ritengo prima di tutto che si debba valutare la possibilità di allargare la misura ai comuni fino ai 5000 abitanti”. Così, il consigliere regionale del gruppo UDC-Cambiamo, Antonello Peru, ha commentato le misure inserite nella manovra finanziaria per il contrasto allo spopolamento nell’Isola.

“La proposta contenuta nella finanziaria – ricorda Peru – deve essere inserita in una strategia complessiva più ampia, che punti a raggiungere risultati efficaci proiettati nel lungo periodo. Non deve essere una goccia nel deserto ma parte integrante di una programmazione di interventi capaci di generare economie e sviluppo nelle zone interne. Dobbiamo avere il coraggio di assumere decisioni straordinarie. Se vogliamo evitare che i nostri centri più piccoli e dell’interno si svuotino dobbiamo prima di tutto creare infrastrutture e collegamenti sicuri e veloci con tutti i Comuni dell’isola, con le aree urbane e con le zone costiere”.

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Non solo bonus ma bisogna puntare a garantire servizi essenziali nei piccoli centri per l’esponente della maggioranza: “Il bonus nascita è sicuramente uno stimolo a rimanere nel comune di nascita ma solo se unito alla possibilità di poter contare su servizi essenziali o di poter accedere ai quelli offerti dai centri più grandi, di potere raggiungere in tempi rapidi il proprio posto di lavoro, di collegarsi ai porti e agli aeroporti per spostarsi nella penisola, o anche solo di poter assistere ad un evento o a uno spettacolo che si tiene nelle aree urbane. Le nostre zone interne – prosegue – devono essere parte integrante di un nuovo modello di sviluppo basato sull’economia circolare e sull’allargamento della nostra offerta turistica, che deve durare 365 giorni all’anno, deve portare i visitatori in ogni centro della Sardegna, deve mettere a disposizioni i prodotti agroalimentare nelle strutture ricettive, deve dare la possibilità a chi arriva di poter alloggiare anche in un piccolo Comune e non solo nelle grandi strutture della costa. Non basta dare 15 mila euro per ristrutturare la prima casa a chi risiede o decide di trasferirsi in un Comune con meno di 3000 abitanti, dobbiamo consentire anche di recuperare il patrimonio abitativo non più utilizzabile dei nostri centri storici e convertirlo in residenze da destinare all’ospitalità diffusa”.

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Si dovrebbe fare di più anche in merito al sostegno delle iniziative imprenditoriali nelle aree rurali per l’esponente del gruppo UDC-Cambiamo: “È giusto dare 20 mila euro a chi apre un’attività in un territorio debole, ma dobbiamo prima di tutto rafforzare quel territorio, e creare le condizioni perché quell’attività vada avanti nel tempo”.

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