Mala movida, Bertolotti e Frongia: “Confronto in Prefettura più che positivo”.

”Il tavolo istituzionale ci porterà alle soluzioni per il buon vivere dei residenti e dei pubblici esercizi”. Così il presidente di Confcommercio Sud Sardegna Alberto Bertolotti e quello della Fipe Confcommercio Sud Sardegna, Emanuele Frongia, al termine della riunione che si è tenuta questa mattina nella sede della Prefettura di Cagliari alla quale hanno partecipato forse dell’ordine, associazioni di cittadini e commercianti e i comitati dei quartieri interessati dalla mala movida.

È stata la prima riunione del Gruppo di monitoraggio sugli aspetti negativi della movida voluto dal prefetto Giuseppe De Matteis. Il tavolo interistituzionale si è costituito il 7 marzo scorso ma si è riunito oggi per la prima volta in Prefettura. “La movida esiste in tutto il mondo”, dice Emanuele Frongia ribadendo un concetto espresso dallo stesso prefetto De Matteis, “da una parte si deve ascoltare il grido d’allarme dei titolari dei locali che hanno bisogno di lavorare, dall’altra l’esigenza dei residenti dei quartieri dove maggiormente si concentra la presenza dei locali”.

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“Nel tempo ci sono state incomprensioni e si sono registrati episodi di inciviltà e illegalità”, precisa Frongia, “questa è la strada giusta per potersi confrontare e avere un’idea di quale potrebbe essere la città turistica del domani”.

Emanuele Frongia
Emanuele Frongia

A ribadire il rispetto delle regole e del pubblico decoro anche il presidente regionale Bertolotti: “Per noi è importante che si porti avanti una campagna di legalità nelle nostre aziende, così come accade oggi all’interno dei locali gestiti dai nostri associati dove ci mostriamo intransigenti nei confronti di chi si ostina a non rispettare le regole. Non possiamo non essere sensibili al tema mala movida perché porta nocumento anche a commercianti e strutture ricettive che esercitano nel centro storico”. E ricorda il ruolo dell’associazione di categoria anche in questa fase. “Raccogliamo le segnalazioni che arrivano dai nostri associati e ci preoccupiamo di tutelare chi, anche in forma anonima, ci fornisce dettagli utili da presentare alle forze dell’ordine. Altrettanto avviene con i residenti, siamo sempre pronti al dialogo e ad ascoltare le loro istanze”.

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