M5S, Desirè Manca: “Corrieri sfruttati”

Contrastare lo sfruttamento dei corrieri, i cosiddetti padroncini. Questo il tema centrale della mozione presentata dalla capogruppo del M5S Desirè Manca e sottoscritta dai consiglieri pentastellati Alessandro Solinas, Michele Ciusa, Roberto Li Gioi.

Condizioni di lavoro a dir poco vessatorie per la capogruppo Manca: “Lavoro nero, contratti irregolari, paghe indegne e inaccettabili. In una parola: sfruttamento. Tra le pieghe di un sistema di appalti e subappalti, anche il settore del trasporto merci, nel quale in Sardegna sono occupati circa 2 mila lavoratori, ha subito un grave peggioramento delle condizioni contrattuali e lavorative, diventate sempre più precarie. Se fino a dieci anni fa il mondo delle spedizioni era in mano ai cosiddetti padroncini, oggi a fare da padrone sono le grandi multinazionali (come DHL e SDA, per citarne alcune) aziende che ricorrono sempre più spesso alle cooperative per la gestione delle consegne dell’ultimo miglio”.

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“Come denunciato da diverse sigle sindacati – ha proseguito l’esponente del M5S – la maggior parte dei corrieri non viene più assunta direttamente dalla ditta per la quale lavora, bensì dalle ditte esterne con un notevole abbassamento degli standard contrattuali e retributivi”.

Gruppo M5S in Consiglio regionale“Ecco perché come Movimento 5 Stelle chiediamo l’intervento del Presidente Solinas e della Giunta affinché venga istituito un osservatorio regionale con la costituzione di un tavolo permanente di cui facciano parte i Prefetti di Sassari e Cagliari, le Forze dell’Ordine, i delegati rappresentanti dell’ispettorato del Lavoro, quelli dell’INPS, l’assessore al Lavoro e tutte le sigle sindacali del settore trasporti. Una vera e propria task force capace di incrociare i dati in possesso e tutelare gli addetti al trasporto merci della Sardegna”.

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“Le cooperative offrono agli autisti contratti part-time, generalmente da quattro ore al giorno, quando in realtà prestano servizio anche per dodici ore, per uno stipendio netto che si aggira attorno ai 1.100 – 1.200 euro al mese, addirittura raggiunto grazie a voci compensative come rimborsi spese o trasferte”.

“Gli impiegati nelle cooperative sono costretti ad accettare straordinari non pagati, a dover lavorare nei festivi senza maggiorazioni e a subire la cancellazione di giorni di ferie non godute. I ritmi, com’è noto, sono insostenibili al punto che talvolta i corrieri non riescono nemmeno a fare la pausa pranzo né ad avere il riposo settimanale. Condizioni che non possono lasciare indifferenti. Abbiamo il dovere di metterci al lavoro per dire basta a queste vili speculazioni al ribasso che, di fatto, altro non fanno se non lucrare sulle spalle dei cittadini. In questo caso, tra l’altro, di lavoratori che svolgono un lavoro usurante e di pubblica utilità”.

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