L’Unione Europea e il fantasma di Tocqueville.

L’incontro di Riyad ha definitivamente sancito e portato alla totale  delegittimazione, per quanto ce ne fosse ancora bisogno, della Commissione Europea e di chi ancora la guida. Apparato che più di organo di rappresentanza, ha sempre tenuto un comportamento più autoritario che di autorevolezza, sordo e staccato dalla realtà e dalle oggettive differenze tra i 27 stati che formano l’eterogenea Unione.   

Un atteggiamento più vicino forse a quello di uno Stato indipendente di cui hanno potuto privilegiarsi il diretto confronto solo “quasi tutti” i rappresentanti degli altri 27 Stati, che ovviamente hanno solo potuto andare incontro a qualsiasi richiesta di leggi e norme, seppur impresentabili, nel totale disinteresse di “quasi tutta” la dormiente e inconsapevole popolazione.

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Ora però il vento è cambiato e il mancato invito, vissuto dai reggenti unionisti come una lesa maestà, ha permesso forse alla meno dormiente e meno inconsapevole popolazione, di capire  che il Re è nudo, anzi i Re e le Regine sono nudi.

Quei regnanti abbarbicati nei loro manieri, quasi increduli che la propria autoproclamata sovranità sta perdendo colpi, pronti a dar sfogo alla delusione rendendo più dura la propria autorità, ultimo baluardo del potere acquisito. La storia però, li metterà di fronte ad una situazione che si è ripresentata tantissime volte e si ritroveranno loro malgrado a compiere qualcosa che per loro è contro natura e preoccupante per le probabili conseguenze, concedere.

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Queste élite conoscono perfettamente l’effetto Tocqueville, (Alexis de Tocqueville, 1805-1859, politico giurista e filosofo),  il quale nei suoi scritti teorizzava che: il momento più critico per i cattivi governi è quello che registra i primi passi verso la riforma. Sono consapevoli quindi che qualsiasi alleggerimento, qualsiasi apertura interna, in qualsiasi ambito, potrebbe portare alla fine del loro dominio.

A Riyad si incontreranno l’incudine e il martello e l’UE starà in mezzo, con il resto del mondo e soprattutto l’Europa stessa che starà a guardare. L’UE in qualsiasi caso, al netto della propaganda e ad un punto della storia che forse mai l’aveva vista così vicina alla sua dissoluzione, dovrà prendere una decisione, consapevole, che qualsiasi scelta avrà delle conseguenze importanti.

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foto europarl.europa.eu