L’Ue si interroga sul mercato unico e lo Stato di diritto.
Al via la consultazione mirata sulla dimensione del mercato unico e sullo Stato di diritto. Lanciata dalla Commissione von der Leyen, pur nulla campione di coerenza in materia, l’iniziativa vuole raccogliere informazioni sulla dimensione del mercato unico della relazione sullo Stato di diritto per il futuro rapporto 2025.
Indagine che non può che portare a domandarsi circa l’utilità di una simile indagine, alla luce degli accordi Ue siglati in materia economica con note dittature dei Paesi terzi e sostegni alla cooperazione internazionale in Paesi non propriamente democratici, come l’Egitto (proprio oggi destinatario di un miliardo di euro di fondi Ue) e Israele (come ricordano i finanziamenti all’Israel Aerospace Industries) solo per citare alcuni esempi.
Ma, si sà, l’autocelebrazione e i doppi standard sono i caratteri dominanti dell’attuale corso europeo. Assioma confermato anche dai recenti orientamenti politici per il periodo 2024-2029, citati dalla presidente von der Leyen, che vorrebbero associare il tema del rispetto dello Stato di diritto al mercato unico, interessando, peraltro, le imprese che operano a livello transfrontaliero.
Per trovare ulteriore conferma di tale approccio basta leggere anche le odierne dichiarazioni degli stessi esponenti della Commissione von der Leyen: “L’inclusione della dimensione del mercato unico nella relazione sullo stato di diritto è un importante passo avanti. Lo Stato di diritto e il corretto funzionamento del mercato unico sono inseparabili, entrambi essenziali per la stabilità economica, la certezza giuridica e la fiducia tra gli Stati membri. Rafforziamo la resilienza e l’unità dell’Unione”, ha dichiarato Henna Virkkunen , vicepresidente esecutivo per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia.
Commento seguito da Michael McGrath , Commissario per la Democrazia, la Giustizia, lo Stato di diritto e la tutela dei consumatori: “Lo Stato di diritto è alla base sia delle nostre democrazie che del mercato unico. L’aggiunta di questa dimensione al rapporto 2025 ci permette di affrontare le sfide che le aziende si trovano ad affrontare, promuovendo l’equità e la fiducia”.
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