L’Ue finanzia pure gli Stati che non rispettano le risoluzioni ONU.
Continua a sorprendere la strategia della cooperazione internazionale dell’Unione europea, ovvero la cosiddetta “leader globale dei diritti”. Dopo il mancato congelamento dell’accordo economico Ue-Israele e la prosecuzione dei “traffici” Ue con i coloni degli insediamenti illegali in Cisgiordania, la democratica entità europea continua a finanziare l’Israel Aerospace Industries, pilastro della produzione di armi dello Stato di Israele.
Azienda, recentemente, che con la partecipazione a ben 8 progetti Horizon Europe, ha incassato ben 92 milioni di euro di finanziamenti Ue.
Isabel Serra Sánchez (La Sinistra), Irene Montero (La Sinistra)
Eppure, l’accordo di sovvenzione di Horizon Europe afferma che la Commissione può porre fine alla partecipazione di un beneficiario di finanziamenti se commette attività criminali. Ma, dalle parti della democratica Unione, il fatto che la società (di proprietà statale) sia sotto inchiesta per genocidio da parte della Corte internazionale di giustizia è un aspetto irrilevante.
Nel frattempo l’impresa israeliana, a novembre 2024, ha pubblicato il proprio bilancio, confermando che il terzo trimestre 2024 è stato il periodo più redditizio nella storia dell’azienda.
La domanda, quindi, sorge spontanea. La Commissione Ue revocherà i finanziamenti mirati alla produzione di materiale utilizzato per portare a termine l’occupazione israeliana, il genocidio nella Striscia di Gaza e come giustificare il sostegno Ue a una società controllata da uno Stato che è sotto inchiesta per genocidio e il cui capo di governo è oggetto di un mandato di arresto per crimini contro l’umanità?
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