L’Ue finanzia con Next GenerationEU la vendita di ‘prodotti fascisti’.
A fronte delle tante organizzazioni giovanili in Europa, spesso vessate dalle ridicole valutazioni di liberi professionisti assoldati dalle varie agenzie europee per valutare le domande per le innumerevoli call europee, nella ‘democratica’ Unione europea capita invece che attraverso il ‘salvifico’ programma NextGenerationEU vengano finanziati business a sostegno della diffusione delle idee fasciste.
Una brutta pagina per la “civile” Unione europea dei burocrati, capace di far dubitare i tanti cittadini e cittadine europei/e verso il rispetto dei valori Ue da parte dei protagonisti della burocrazia europea e dei pomposi (e spesso privi di impatto), costosissimi programmi dell’Unione.
A puntare il faro sull’ennesimo svarione nel finanziamento delle iniziative private con fondi Ue recentemente è stata l’eurodeputata de “La Sinistra” Idoia Villanueva Ruiz, che ha confermato, in una interrogazione parlamentare, la decisione del Governo spagnolo di “utilizzare i fondi Next Generation EU per concedere sovvenzioni per la digitalizzazione delle piccole imprese attraverso il programma Kit Digital”. Tra essi, purtroppo, anche il sito tiendafalangista.com, portale dedicato alla vendita di fotografie di Primo de Rivera (fondatore del partito fascista Falange Española), bandiere di partito, libri scritti da autori nazisti e altri tipi di simboli fascisti.
Dovuta, quindi, la richiesta dell’eurodeputata alla Commissione von der Leyen, circa l’opportunità della sovvenzione: “Come valuta la Commissione la vendita di prodotti di carattere fascista che promuovono valori contrari a quelli sanciti dall’articolo 2 del trattato sull’Unione europea possono ricevere fondi dell’UE? Approva la Commissione che la bandiera dell’UE appaia accanto alle parole “finanziato dall’UE attraverso il programma Kit Digital utilizzando i fondi Next Generation EU del Recovery and Resilience Facility” su un sito web fascista?”, conclude l’esponente de “La Sinistra”.
Burocratica anche la risposta del commissario Paolo Gentiloni, limitatosi a ricordare che il regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) assegna agli Stati membri la responsabilità dell’attuazione delle misure nel rispetto del diritto comunitario e nazionale.
Intervento dove non sono mancate le citazioni circa gli infallibili controlli rigorosi previsti all’interno della strategia di audit a disposizione della Commissione europea, salvo confermare, però, che “la Spagna è esclusivamente responsabile per la selezione dei destinatari dei finanziamenti nell’ambito del piano di ripresa e resilienza”.
Pazienza, quindi, se con le risorse dell’Ue gli Stati nazionali finanziano iniziative a sostegno della diffusione di ideologie fasciste.
foto Copyright European Parliament Riccardo Pareggiani