L’Ucraina passa all’attacco, ma gli USA inviano un altro “pacchetto di difesa”.

Seppur incapace di condurre una campagna elettorale (per evidenti problemi di ordine geriatrico), il “presidente parcheggiato”, Joe Biden ha confermato lo stanziamento di un nuovo “pacchetto di assistenza” per l’Ucraina, del valore di 125 milioni di dollari. Paese, recentemente, passato dalla parte di “vittima” a quella di carnefice, portando guerra e distruzione in territorio russo, precisamente nella zona di Kursk, dove il Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa ha applicato un regime speciale antiterrorismo nelle regioni di Belgorod, Kursk e Bryansk, al confine con l’Ucraina.

Una scelta non proprio ponderata da parte del Governo di Kiev, diretto dal (pessimo) attore, Volodymir Zelenskyy, come confermano i dati sulle perdite totali tra le forze armate ucraine che, nella zona di Kursk, ammontano a 1.120 soldati e 140 unità di mezzi corazzati in sole 48 ore.

LEGGI ANCHE:  Biden lascia. Ora i 'democratici' hanno la Harris.

Azione, ancora, poco coerente con l’invio di armi americane necessarie ad assicurare le cosiddette “esigenze critiche di sicurezza e difesa dell’Ucraina”. Armi e attrezzature, come confermato anche con l’attacco a Kursk, impiegate per colpire la popolazione civile. Ma su questo punto continua a tacere la ‘macchina narrativa’ della democratica Ue.

foto DOD Screen Capture