“Lotte autoreferenziali” in Consiglio: lavori procrastinati e filippiche “un tanto per esistere”.

Nella più totale (e inutile) inerzia, unita alle stanchevoli filippiche della minoranza, prosegue la “vita parallela” all’interno del Consiglio regionale. Ad aprire il valzer della sempre più scadente “dialettica politica”, oggi, è stata la convocazione dell’ennesima conferenza stampa autoreferenziale della minoranza. Un piagnisteo ininterrotto per pochi (illuminati), un atto previsto dall’istituzionalità del ruolo di minoranza per altri.

Certo! Il rinvio della seduta del Consiglio, programmata per oggi, conferma l’ennesimo segnale di scarso servizio pubblico del Parlamento sardo della XVI Legislatura, decisamente lassista e carente sotto tutti gli aspetti. Ma anche un certo stucchevole teatrino ha veramente tediato.

Telefonato, quindi, anche il tenore della conferenza odierna della minoranza: “Non parteciperemo a conferenze di capigruppo per cambiare l’ordine del giorno. Siamo disponibili ad andare in Aula soltanto per discutere le due mozioni sulla Sanità e i nuovi ospedali”, ha dichiarato Francesco Agus dei Progressisti, oggi intervenuto per rappresentare la sintesi dell’opposizione del Consiglio regionale. Per il leader dei Progressisti, ancora, “questa maggioranza è una calamità naturale. Nemmeno nel mio condominio le riunioni sono convocate in questo modo”. Intervenendo sulla delibera di Giunta sulla sanità, l’esponente della minoranza ha poi dichiarato che il provvedimento “fa schifo” e che “chiaramente mette insieme interessi pubblici e privati”.

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Qualche informazione puntuale però non è mancata, come nel caso del capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, che ha puntualizzato sull’inconsistenza dei tempi snocciolati dalla Giunta per la costruzione dei nuovi ospedali: “E’ una balla che per realizzare un ospedale ci vogliano quattro anni perché il tempo reale è di dieci o, forse, quindici anni. Si prenda una volta per tutte atto che la legislatura è finita”.

Una realtà incontrovertibile, dal momento che alcuni pezzi dello stesso Psd’Az, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Riformatori hanno avanzato evidenti contrarietà rispetto alla delibera di Giunta sulla Sanità. Ma, come la politica insegna, il coraggio di una azione decisa viene dopo la robusta “copertura di spalle”.

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Delle solite assenze in commissione e in Aula ha poi parlato Eugenio Lai dei Rossoverdi: “La maggioranza non garantisce il numero legale ed è impegnata da anni soltanto in lotte di potere, ora con il sindaco di Cagliari”. Poi un affondo rivolto al presidente del Consiglio: “Dovrebbe ricordarsi che non è soltanto il segretario politico della Lega ma il garante dell’istituzione parlamentare sarda”.

A chiudere il “balletto” dell’opposizione, Alessandro Solinas dei Cinque Stelle che ha parlato di “bulimia di potere da parte del presidente della Giunta, al punto che decide in solitaria di costruire quattro ospedali senza ascoltare il parere del Consiglio, degli enti locali, dei territori e delle piazze”.

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