Look4Award: “Disoccupazione giovanile al 22,3%”.

Nasce Look4ward, l’Osservatorio per il lavoro di domani inaugurato da Intesa San Paolo. Secondo i primi dati prodotti dall’Osservatorio emerge come a fronte di un tasso di disoccupazione in Italia del 7,8%, che sale al 22,3% tra i giovani, il 45% delle aziende non riesce a reperire la manodopera necessaria allo sviluppo.

Per colmare questo gap è necessario investire sulle competenze, soprattutto facendo leva su nuove tecnologie, sostenibilità e soft skills. Aspetto, quest’ultimo, mai tenuto in considerazione dalle amministrazioni centrali e periferiche, come dimostrato anche dalla governance del cosiddetto Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili. Plastico esempio di coinvolgimento dall’alto dei giovani italiani, con buona pace dello sviluppo delle “competenze trasversali”.

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Un osservatorio che ha dedicato la prima pubblicazione al fenomeno dei Neet. “A look at NEET. Analisi, categorizzazione e strategie di intervento”, si concentra, infatti, sul problema sempre più diffuso in Italia e in Europa dei giovani che non lavorano, non studiano e non sono impegnati in attività di formazione.

Secondo i dati Eurostat, nel 2021 i cosiddetti NEET (Not in Education, Employment or Training) nell’Unione Europea erano il 13,1% dei giovani tra i 15 e i 29 anni, con significativa differenza tra le donne (14,5%) e gli uomini (11,8%), mentre l’Italia è il Paese UE con la più alta percentuale (23,1%), circa 2,1 milioni di giovani, che salgono a 3 mln se consideriamo i ragazzi con un’età tra i 15 ed i 34 anni.

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La ricerca individua cinque archetipi di NEET – i giovani dell’abbandono, le giovani mamme, le giovani potenziali, i figli del lockdown, i talenti del mismatch – che sintetizzano l’esperienza italiana rispetto al fenomeno, con l’obiettivo di visualizzare alcune delle caratteristiche ricorrenti per consentirne una migliore comprensione.

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