Long Covid, Gianluca Deiana: “Conseguenze per 1/3 delle persone”.

E’ sardo uno degli ultimi studi di ricerca sulla sindrome del Long Covid. A realizzarlo per l’Asl di Nùoro, un gruppo di ricerca multidisciplinare: “A due anni dalla pandemia – spiega Gianluca Deiana – ci si è resi conto che il Covid-19 lascia esiti “importanti” in circa un terzo o un quarto delle persone che avevano contratto il virus, anche in forma non grave. I sintomi vanno dalla stanchezza cronica all’ansia, alla depressione, dalla tachicardia all’intolleranza allo sforzo, passando per i disturbi del sonno e, in alcuni casi, a problemi pneumologici, cardiologici e sistemici, con sincope, difficoltà respiratorie e dolori articolari e muscolari”.

Un campionario di conseguenze che impattano pesantemente su ogni aspetto della vita di chi ne è colpito. Come conferma Alessandra Onida: “Una delle conseguenze da Covid-19, riscontrate a medio e lungo termine è quella che viene chiamata “nebbia cognitiva”, una sorta di rallentamento e stanchezza mentale, che colpisce le persone guarite che provano fatica nel fare le azioni del quotidiano come lavorare, guidare la macchina o fare la spesa”.

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Inutile sottolineare quanto tutto questo renda difficoltosa la ripresa della vita lavorativa (e non solo) a quella fascia di popolazione definita “attiva” (dai 35 ai 55/60 anni di età).

Da qui l’importanza di un progetto di ricerca che, partendo dall’ambulatorio della Struttura Complessa di Neurologia dell’ospedale San Francesco di Nuoro sta traendo materia e consistenza.

“Stiamo utilizzando principi attivi normalmente prodotti dal cervello e conosciuti da anni, privi di significativi effetti collaterali, ma che sembrano avere notevoli effetti anti infiammatori e di modulazione della risposta allo stress ossidativo, ed a costi economici irrisori – ha aggiunto Deiana -. La novità consiste nell’averli utilizzati per la prima volta nella sindrome Long COVID”.

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Ricerca, però, che dovrà attendere l’approvazione dell’AIFA prima della sua divulgazione: “I dati finora raccolti nel nostro ambulatorio – continua -, con i primi esiti davvero promettenti, saranno presto oggetto di pubblicazione come esperienza clinica mono-centrica. Bisogna ricordare a questo proposito che un percorso di ricerca è sempre il frutto del lavoro di una collettività, in questo caso della collettività medica di tutto l’Ospedale San Francesco, della Direzione Ospedaliera ed Aziendale, e di tutta l’equipe della Unità Operativa di Neurologia, diretta da Valeria Saddi. A tutti loro bisognerà essere grati se potremmo confermare i dati preliminari”.

*Gianluca Deiana (medico neurologo, Alessandra Onida, (specialista in neuropsicologia assunta nel Servizio Sanitario Regionale), Stefano Bandino e Michela Gusai della UO di Cardiologia della AOU di Sassari, Paola Chessa, nuovo direttore della UO di Farmacologia Clinica della ASL 3, Alessandra Maccabeo della scuola di specializzazione in neurologia di Cagliari.

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