L’Occidente manda armi a Kiev, la Russia aumenta le unità militari.
La crisi geopolitica in Europa è ben lontana da qualsiasi tentativo di ricomposizione. Mentre Stati Uniti e Unione europea continuano a inviare armi (senza monitoraggio) al Governo del presidente illegittimo (dal 24 maggio 2024) Volodymyr Zelenskyy, lo “zar di Russia”, Vladimir Putin, ieri, sull’onda delle dichiarazioni Americane ed Europee per l’autorizzazione a utilizzare armi a lungo raggio in Russia, ha firmato l’Ordine esecutivo sulla “determinazione della forza autorizzata delle Forze armate della Federazione Russa”.
Un provvedimento, ai sensi dell’articolo 4 della legge federale 61-FZ del 31 maggio 1996, che permette di aumentare le forze armate di oltre 1,5 milioni di unità, portandole, così, a 2.389.130 membri delle forze armate e stanziare i corrispettivi fondi di bilancio.
Nuovi effettivi che sarà possibile reclutare successivamente all’entrata in vigore del decreto, ovvero dal 1° dicembre 2024.
Decisione, in linea con il diritto all’autodifesa tanto sostenuto per l’Ucraina e Israele, commentata dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: “Il provvedimento è dovuto alla moltitudine di minacce esistenti per il nostro Paese lungo i nostri confini e alla situazione estremamente ostile ai confini occidentali e dall’instabilità ai confini orientali”.
foto Kremlin.ru