Lo diciamo da due anni. La trasparenza in Consiglio regionale è “in aggiornamento”.
Proposte di legge di piccolo cabotaggio, contenuti politici drammaticamente assenti, perversione per gli emendamenti puntuali (spesso lontani dalle logiche di servizio pubblico), una programmazione dei lavori consiliari perennemente imprecisa – nel tempo e nello spazio – nonché una totale assenza di trasparenza sulla partecipazione al voto (in termini quantitativi) dei/delle consiglieri/e regionali.
Questa, in estrema sintesi, potrebbe essere la degna rappresentazione del Consiglio regionale della XVI Legislatura, il nuovo “porto franco dell’alta politica”, dove tutto è ammesso, tranne il raziocinio. Un peggioramento evidente rispetto alla precedente Legislatura, dove almeno era possibile verificare i dati sulla partecipazione al voto dei/delle consiglieri/e regionali. Numeri, a distanza di 3 anni, più ascrivibili alla narrativa dei libri di spionaggio piuttosto che all’ordinaria amministrazione.
Nulla di fondamentale, ovviamente, vista la qualità dell’attuale ‘compagine’ di governo (e di opposizione), ma l’espressione di una sensibilità, per lo meno di facciata, verso il legittimo diritto di informazione dei/delle cittadini/e sull’attività consiliare – ovviamente per quelli interessati – continua a non rappresentare un argomento di interesse per i vertici istituzionali del Consiglio. ‘Massimi esponenti’ incapaci di portare a compimento la pubblicazione di alcuni dati prettamente statistici…figuriamoci il resto!
Una brutta pagina a sostegno della ‘utilitaristica’ quanto improbabile comunicazione social propinata dalle diverse “vittime di analfabetismo funzionale” presenti sugli scranni di via Roma.
La trasparenza in Consiglio regionale continua (e continuerà) ad essere “in aggiornamento”, volendo usare le stesse parole utilizzate nella pagina istituzionale del Consiglio regionale.
Un tema, l’assenza di trasparenza sui dati della partecipazione al voto dei Consiglieri regionali, rimarcato oggi dalla consigliere regionale pentastellata Desirè Manca. Una questione, a onor del vero, sollevata dalla redazione di Sardegnagol in più occasioni negli ultimi due anni, sia ai vertici del Consiglio regionale, a partire dal Presidente del Consiglio regionale Michele Pais, fino ad arrivare ai consiglieri regionali, tra i quali, appunto, la stessa consigliera M5S.
Meglio tardi che mai, verrebbe da dire in merito all’intervento odierno della Manca, anche sè, riflettendo, sul timing della lotta per la trasparenza all’interno delle istituzioni è notevole il ritardo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale.
“In ogni istituto scolastico che si rispetti vi è un registro delle presenze, utile soprattutto a verificare che l’alunno non abbia saltato troppe lezioni. Se i banchi non sono quelli di scuola, però, ma quelli del Consiglio regionale, è consentito collezionare assenze anche per un anno intero senza bisogno di giustificazioni. Se poi si parla del Presidente della Regione, si può anche scomparire del tutto e far sentire la propria voce attraverso interviste preconcordate. É curioso notare – osserva Desirè Manca – che fino alla scorsa legislatura sul sito del Consiglio regionale era presente una sezione denominata “Partecipazione al voto”, in cui è possibile verificare la partecipazione dei consiglieri ai lavori dell’aula. Una sezione che non viene più alimentata con dati dal 2019, dalla scorsa legislatura. Ciò conferma ancora una volta che per questo governo regionale la trasparenza è un optional e il diritto dei cittadini di sapere come stiano lavorando i propri rappresentanti in Regione può essere serenamente calpestato”.