L’Italia perde migliaia di diplomati negli istituti tecnici.

Aumenteranno, fino al 2028, i posti di lavoro vacanti nelle aziende italiane in cerca di diplomati degli istituti tecnici e professionali. A fronte di 207mila posti di lavoro, disponibili nei prossimi 4 anni, secondo il Report di Uniocamere, ci saranno soltanto 156mila giovani in uscita dagli indirizzi di studio tecnico-professionali. Vi sara’, in sintesi, una carenza di diplomati che potrà variare tra 26mila e 51mila unità annuali.

Ad essere più colpito sarà il settore amministrativo (Pubblica amministrazione compresa), quello finanziario, meccanico, energetico e sociosanitario, dove è stimata la perdità di oltre 8mila posizioni lavorative.

Insomma, dai tempi in qui non si trovava lavoro, per effetto dello spopolamento, dell’assenza di politiche inclusive per i giovani e dell’inverno demografico, non si troveranno i lavoratori in Italia.

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Lo studio di Unioncamere, inoltre, evidenzia che nel periodo 2024-2028, le aziende chiederanno lavoratori con un diploma di secondo grado compreso tra 343-390mila unità in media all’anno, per un totale di 1,7-1,9 milioni di unità di personale nel quadriennio.

Anche con riferimento ai percorsi di Istruzione e Formazione Professionale triennali e quadriennali, si prevede, nei prossimi 4 anni, una carenza di lavoratori importante: mancheranno tra 66mila e 83mila giovani in uscita dai percorsi di qualifica/diploma professionale in media ogni anno, a fronte di posti di lavoro da coprire tra 136mila e 153mila che è circa il doppio dei 70mila giovani che si affacceranno al modo del lavoro.

La carenza di lavoratori in possesso di una qualifica o un diploma di IeFP interesserà tutti i principali indirizzi formativi e sarà particolarmente accentuata nel caso di quello edile ed elettrico, dove ogni anno mancheranno 17-20mila giovani. Altri indirizzi colpiti, saranno quello agricolo e agroalimentare, dove è prevista la perdita di oltre 14mila unità all’anno.

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