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L’Italia e l’accordo con Starlink: impatto sull’industria europea e sulla sovranità strategica.

Il 10 gennaio 2025, le eurodeputate Raquel García Hermida-Van Der Walle e Brigitte van den Berg hanno sollevato interrogativi sulla decisione del governo italiano di avviare un accordo da 1,6 miliardi di dollari con Starlink, l’azienda di Elon Musk, per la fornitura di comunicazioni governative sicure. Questa scelta esclude le alternative europee, come il programma IRIS² (Infrastructure for Resilience, Interconnectivity and Security by Satellite), suscitando dubbi sul rispetto delle normative UE in materia di appalti e sulla compatibilità con la strategia di autonomia tecnologica dell’Unione.

Accordo per le due deputate che potrebbe non rispettare le normative Ue in materia di appalti pubblici.

Il 27 marzo 2025, il commissario Kubilius ha risposto all’interrogazione, precisando che la Commissione non dispone di informazioni ufficiali sull’accordo e, in linea di principio, non commenta intese tra Stati membri e operatori commerciali di reti satellitari. Tuttavia, ha ribadito che l’UE punta alla leadership nelle tecnologie strategiche e al rafforzamento della propria sovranità tecnologica. La gestione delle comunicazioni governative sicure è una decisione a discrezione dei singoli Stati membri, ma lo scambio di informazioni classificate tra la Commissione e i governi deve rispettare i requisiti di sicurezza stabiliti dalla Decisione (UE, Euratom) 2015/444.

La Commissione, inoltre, non ha espresso valutazioni sul rispetto delle regole sugli appalti pubblici, affermando che ogni procedura deve essere conforme al Regolamento finanziario dell’UE e alle disposizioni pertinenti.

Sul fronte della connettività sicura, la Commissione ha ricordato l’obiettivo del programma IRIS², istituito con il Regolamento (UE) 588/2023, che mira a fornire servizi di connettività sicura agli Stati membri e ad attori privati europei. L’infrastruttura di IRIS² sarà operativa entro il 2030, ma nel frattempo la Commissione sta implementando un sistema di pooling e condivisione delle comunicazioni satellitari governative, previsto dal regolamento sul programma spaziale dell’UE.

Risposta, insomma, che lascia aperti diversi interrogativi, in particolare sulla coerenza dell’accordo con Starlink con la strategia di sovranità tecnologica dell’UE e sulla necessità di alternative europee robuste per la sicurezza delle comunicazioni governative.

foto governo.it