L’Italia che emigra: un Paese giovane e in fuga. L’emigrazione giovanile raddoppia.

L’Italia delle migrazioni è una realtà sempre più complessa e sfaccettata, come emerge dai dati forniti dall’Inps e discussi nel convegno “@Migrazione da fenomeno sociale a fattore identitario”. Le migrazioni non sono solo un fenomeno sociale, ma un elemento che sta trasformando l’identità stessa del nostro Paese.

Nel 2023, guardando le statistiche, l’Inps ha erogato oltre 310.000 pensioni all’estero, per un totale di circa 1,6 miliardi di euro, distribuiti in 160 Paesi. Ma chi sono i destinatari di queste pensioni? Si tratta principalmente di tre categorie: pensionati italiani che scelgono di trasferirsi all’estero, spesso attratti da un costo della vita più basso, ex lavoratori stranieri rientrati nei loro Paesi d’origine (gruppo in costante crescita, +25% rispetto al 2019), italiani rimasti nei Paesi dove avevano lavorato, ormai pienamente integrati nelle comunità ospitanti.

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    Mentre l’Italia versa pensioni in 160 Paesi, riceve ogni anno circa 2 miliardi di euro da pensioni pagate da altri Paesi, come la Svizzera, ai cittadini italiani rientrati dopo una vita di lavoro all’estero.

    Secondo il rapporto della Fondazione Migrantes, negli ultimi anni la presenza italiana all’estero è raddoppiata. I protagonisti di questa emigrazione sono giovani e giovani adulti: il 45% ha tra i 18 e i 34 anni, mentre un altro 23% rientra nella fascia 35-49 anni. Particolarmente significativo è l’aumento dell’emigrazione femminile, che dal 2006 è cresciuta del 106%.

    Tuttavia, i numeri dei rientri non compensano le partenze. L’unica Italia giovane e dinamica sembra essere quella che mette radici fuori dai confini nazionali, lasciando il Paese con un bisogno sempre più urgente di rinnovamento e politiche che sostengano i giovani.

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    “Dietro i dati e le statistiche – come ha sottolineato il presidente dell’Inps, Gabriele Fava – ci sono storie personali, scelte di vita e, spesso, difficoltà”.

    Secondo la Fondazione Migrantes, i dati mostrano ancora che le migrazioni, lungi dall’essere una perdita, rappresentano una risorsa. Tuttavia, è necessario un “patto con i giovani” per costruire un’Italia in cui partire sia una scelta e non un obbligo. Questo richiede maggiore attenzione alle fragilità del sistema e un impegno concreto per superarle.

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