L’insediamento del nuovo Capo della Polizia, Lamberto Giannini.
Questa mattina alle ore 11 si è svolta la cerimonia d’insediamento del nuovo Capo della Polizia, Lamberto Giannini, con il passaggio di consegne con il Prefetto Franco Gabrielli, che ha ricoperto l’incarico dal 19 maggio 2016 al 1° marzo scorso.
Una cerimonia solenne celebratasi sull’Altare della Patria, dove il nuovo Direttore Generale della Pubblica Sicurezza ha deposto una corona d’alloro sul sacello che contiene le spoglie del milite ignoto, alla presenza del Sottosegretario di Stato Franco Gabrielli, del Prefetto di Roma Matteo Piantedosi, del Capo di Gabinetto del Ministro dell’Interno, Prefetto Bruno Frattasi e del Comandante Militare della Capitale Generale Rosario Castellano; ad accoglierlo il Questore di Roma Carmine Esposito.
Successivamente, la cerimonia d’insediamento è proseguita presso la Scuola Superiore dove il nuovo Capo della Polizia ha deposto una corona presso il sacrario dei caduti della Polizia accompagnato dal Vice Capo Vicario della Polizia Maria Luisa Pellizzari, dal Vice Capo della Polizia preposta al Coordinamento Maria Teresa Sempreviva e dal Vice Capo della Polizia Direttore Centrale della Polizia Criminale Vittorio Rizzi.
Sempre alla Scuola Superiore di Polizia, la cerimonia è poi entrate nel vivo nella sala “Vincenzo Parisi” con l’arrivo del Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, il saluto del Sottosegretario Gabrielli e la lettura del discorso di insediamento del nuovo Capo della Polizia: “Non posso e non voglio celare l’emozione e al contempo l’apprensione nell’assumere un incarico che reca con sé funzioni e responsabilità da ‘far tremare le vene e i polsi’, come disse il Sommo Poeta. Emozione per aver raggiunto questo prestigioso traguardo e perché ricevo il testimone dal prefetto Gabrielli al quale mi lega un’antica amicizia, nata e vissuta sul campo, alla Digos di Roma, quando abbiamo affrontato un sanguinoso tentativo di far tornare nel nostro Paese lo spettro del terrorismo. So – ha aggiunto Giannini – di poter contare su una grande squadra, donne e uomini che come me confidano consapevolmente nella solidità di quei principi che hanno sin qui guidato il mio agire e che continueranno a farlo: Valori ispirati a quella carta costituzionale sulla quale ho giurato oltre 30 anni fa, all’atto del mio ingresso nella Polizia di Stato e che mi hanno sempre accompagnato”.
“Sono sempre stato uno strenuo sostenitore della centralità del coordinamento nell’architettura del sistema sicurezza – ha proseguito il nuovo Capo della Polizia – Non un coordinamento di facciata, uno spot pubblicitario dietro al quale celare gelosie di giubba. Per me il coordinamento delle forze di polizia è un indispensabile valore”.
Nel corso del suo discorso d’insediamento Giannini ha ricordato le vittime della pandemia tra le Forze di Polizia: “Anche in questa stagione pandemica che ha mietuto tante vittime, le nostre donne, i nostri uomini non si sono risparmiati. Abbiamo continuato nel nostro incessante impegno per la sicurezza dei cittadini, pagando un pesante tributo in termini di vite umane. A coloro che hanno sacrificato il bene più prezioso per l’affermazione della nostra sicurezza, precondizione di ogni diritto di libertà, va la mia più profonda gratitudine”.
In chiusura il nuovo Capo della Polizia ha ricordato i 40 anni della legge 121, ovvero del nuovo ordinamento dell’Amministrazione della pubblica sicurezza: “Mi accingo ad affrontare il mandato alla vigilia di un anniversario molto importante per la Polizia di Stato e per l’intera amministrazione della pubblica sicurezza: i quarant’anni della legge 121, promulgata il 1° aprile del 1981. Celebreremo quest’anniversario non solo con iniziative formali, ma – soprattutto – dando attuazione al processo riformatorio delle articolazioni centrali e territoriali del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Una riorganizzazione che, pur conservando lo spirito di quella straordinaria legge, ne attualizza i contenuti”.
Chi è il nuovo Capo della Polizia? Entrato nei ruoli della Polizia di Stato nel 1989, dopo la laurea in Giurisprudenza conseguita presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ha operato, per oltre 25 anni, come investigatore nel mondo dell’antiterrorismo guidando, in ordine di tempo, la DIGOS della Questura di Roma, il Servizio Centrale Antiterrorismo e la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione. Tra le più importanti operazioni portate a termine dal Prefetto Giannini si segnalano gli arresti dei terroristi delle “Nuove Brigate Rosse” responsabili, tra la fine degli anni ’90 e gli inizi del 2000, degli omicidi dei giuslavoristi Massimo D’Antona e Marco Biagi nonché del Sovrintendente di Polizia Emanuele Petri, stroncando una pericolosa recrudescenza della lotta armata; lo smantellamento di una cellula neo-brigatista che aveva progettato un attacco contro il vertice G8 in programma alla Maddalena; l’arresto nel 2005 a Roma di uno dei terroristi che, nel luglio di quell’anno, aveva tentato di farsi esplodere, insieme ad altri complici, nella metropolitana di Londra.