Lingua blu e siccità, la Coldiretti stigmatizza l’operato della maggioranza Todde.

La Giunta regionale resta in silenzio mentre le campagne lottano per la sopravvivenza in attesa della dichiarazione dello stato di calamità naturale per la nostra isola. Lo ha sottolineato Coldiretti Sardegna evidenziando le enormi difficoltà per le campagne ormai a secco e alle prese con la diffusione della lingua blu.

“Malgrado il silenzio delle istituzioni regionali su questo tema cruciale, Coldiretti Sardegna non si arrende e continua a chiedere con forza la dichiarazione dello stato di calamità naturale, un passo determinante per poter avviare tutte le misure non ancora messe in campo. Tra queste, il soccorso idrico, così come gli interventi urgenti necessari per affrontare gli ingenti danni subiti dalle colture orticole, frutticole e foraggere”, reca la nota dell’associazione di categoria.

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“È fondamentale – aggiungono Battista Cualbu e Luca Saba, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Sardegna – che si attivino subito i voucher per il foraggio e altri aiuti economici per consentire alle aziende di sopravvivere in questa fase delicatissima. Senza la dichiarazione di calamità naturale, è impossibile procedere con gli interventi previsti per legge, come identificare ufficialmente le zone colpite e attingere ai fondi disposti dal Governo. In Sicilia – rilanciano presidente e direttore – dal 9 febbraio 2024 si opera grazie alla delibera numero 37 che ha sancito lo stato di calamità naturale. Da oltre sette mesi, le aziende agricole siciliane hanno potuto accedere agli sgravi contributivi Inps e agli indennizzi diretti previsti dal decreto legislativo 102 del 2004, e hanno potuto attivare il Fondo AgriCat, portando a casa 15 milioni di euro dal Governo italiano – continuano Cualbu e Saba – adesso non possiamo più aspettare e non molliamo, per questo chiediamo ancora una volta e con forza all’esecutivo regionale e, in particolare, alla presidente Alessandra Todde, di compiere questo passo decisivo, sollecitando la struttura amministrativa affinché si attivi per dichiarare lo stato di calamità naturale”.

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