L’impatto dell’aggressione all’Ucraina nel settore agricolo dell’UE.

In una recente interrogazione parlamentare l’eurodeputato dei Conservatori e Riformisti Europei Krzysztof Jurgiel, ha chiesto alla Commissione europea di riferire in merito all’impatto dell’aggressione russa e bielorussa in Ucraina sulla stabilità alimentare nel settore agricolo dell’UE.

“La Russia e l’Ucraina – si legge nel documento del deputato europeo – rappresentano oltre il 30% del mercato globale di grano e orzo, il 17% del mercato del mais e oltre il 50% del mercato dell’olio di girasole. L’aggressione in Ucraina ha bloccato, di fatto, i porti e le rotte commerciali sul Mar Nero e, di conseguenza, le esportazioni ucraine si sono fermate, creando problemi anche per la semina primaverile 2022”.

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Da qui la richiesta alla Commissione per capire come si stia monitorando l’aumento dei prezzi dei cereali nei mercati dell’UE e se sono previste delle misure per la tutela del mercato agricolo europeo.

Sul tema è intervenuto ieri il Commissario europeo per l’Agricoltura Janusz Wojciechowski. Nel suo intervento l’esponente polacco della Commissione von der Leyen ha confermato l’azione di monitoraggio – effettuata su base giornaliera – sui prezzi dei cereali: “I prezzi sono in continuo aumento nell’UE e nel mondo. Un aumento esacerbato dalla guerra in Ucraina. Dall’inizio delle ostilità, i prezzi dei cereali sono aumentati del 25-30%, e i semi oleosi hanno seguito un andamento simile, in particolare i semi di girasole”.

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Nell’ambito delle misure per il settore il Commissario ha poi aggiunto che “la Commissione sta adottando due interventi a sostegno del mercato per affrontare i problemi nel settore agroalimentare. La prima introduce sostegni alle aziende private nel settore delle carni suine, dove si è rilevata un’impennata dei prezzi di produzione. L’altra misura prevede un aiuto eccezionale per i produttori agricoli più colpiti dall’aumento dei costi dei prodotti agricoli. Inoltre – prosegue il Commissario polacco – la Commissione sta adottando un atto di esecuzione che consente agli Stati membri di derogare a determinati obblighi di inverdimento”.