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L’impatto del turismo di massa: crescono le preoccupazioni in Ue.

Il turismo di massa sta mettendo a dura prova l’Unione europea, con conseguenze sempre più evidenti sulla crisi abitativa, sulle infrastrutture e sull’ambiente. Alla luce di queste criticità, gli eurodeputati Jaume Asens Llodrà, Vicent Marzà Ibáñez ed Estrella Galán hanno sollevato il tema con un’interrogazione alla Commissione europea, chiedendo quali misure concrete intenda adottare per affrontare l’impatto negativo del settore.

La Commissione ha riconosciuto i problemi legati al turismo incontrollato, evidenziati anche nel rapporto del 2022 sulla crescita squilibrata del settore. Tuttavia, ha dichiarato che il legame tra turismo e crisi abitativa necessita di ulteriori studi per essere compreso appieno. Per affrontare la questione, è stata istituita una Housing Task Force con l’obiettivo di coordinare il Piano Europeo per l’Edilizia Abitativa Accessibile.

Un’altra questione sollevata riguarda le iniziative per un turismo più sostenibile. La Commissione ha annunciato che nel 2026 presenterà una strategia dedicata, frutto di consultazioni con il Parlamento europeo, gli Stati membri e gli enti locali. L’obiettivo sarà quello di bilanciare il settore turistico con le esigenze sociali ed ecologiche dei territori più colpiti.

Sul piano economico, l’Unione europea ha stanziato ingenti risorse per il turismo sostenibile. Solo la Spagna, tra i Paesi più colpiti dal fenomeno, ha ricevuto 1,79 miliardi di euro nell’ambito del Recovery and Resilience Facility per sviluppare piani di sostenibilità turistica. Inoltre, tra il 2021 e il 2027, il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale ha allocato 4,2 miliardi di euro per il settore. Resta però il dubbio su come questi fondi verranno effettivamente utilizzati per mitigare gli impatti negativi dell’over-tourism.

Mentre le istituzioni europee si muovono lentamente, la pressione del turismo di massa sulle città e sulle zone costiere spagnole continua a crescere, lasciando cittadini e amministrazioni locali in attesa di risposte concrete. Ma, nel frattempo, Ursula e soci pensano a riarmare l’UE.

foto meineresterampe da Pixabay.com