Liberazione Gorizia e fine occupazione truppe di Tito, Bernardis: “Insegnamento per i giovani”.

“Oggi celebriamo il 79° anniversario della liberazione di Gorizia dall’occupazione jugoslava. È un momento di grande importanza, poiché la definitiva liberazione dagli orrori della Seconda guerra mondiale non è arrivata il 25 aprile, ma il 12 giugno 1945, dopo 40 giorni di drammatica occupazione delle truppe jugoslave filocomuniste di Tito”.

Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Diego Bernardis (Fedriga presidente) in occasione della Giornata della
liberazione della città di Gorizia dall’occupazione titina.

“Il 12 giugno, con l’uscita di scena delle truppe jugoslave e della loro polizia politica, cessarono anche quegli arresti e quelle deportazioni funzionali che costarono la vita a persone ritenute colpevoli solo perché italiane. Questo piano – ricorda Bernardis – era messo in atto per rendere in maniera definitiva Trieste e Gorizia parte integrante della Jugoslavia comunista, e il suo risultato furono migliaia di italiani morti e scomparsi”.

LEGGI ANCHE:  Esodo istriano e crimini di guerra, Roberti: "Revocare Cavalierato a Tito".

“Quest’anno segna anche il primo anniversario dell’inaugurazione del nuovo lapidario del parco della Rimembranza di Gorizia. In tal senso – prosegue l’esponente di maggioranza – è doveroso tributare riconoscenza al presidente Luca Urizio e a tutta la Lega Nazionale per aver fortemente voluto questo monumento, che dà memoria alle vittime delle atroci persecuzioni titine”.

“Questa ricorrenza sia da insegnamento ai giovani – conclude Bernardis – affinché siano assolutamente consapevoli che la
guerra è sempre una sconfitta che porta con sé soltanto orrori e terribili sofferenze”.