Libano. Gli USA stanziano 20 miliardi di dollari per le armi a Israele e chiedono il cessate il fuoco.
Inviare miliardi di dollari in armi per poi chiede il cessate il fuoco prodotto dagli stessi dispositivi di guerra largamente forniti negli ultimi mesi. Questa, in estrema sintesi, potrebbe essere la migliore spiegazione della doppiezza dell’attuale amministrazione democratica americana, arrivata ieri a chiedere il cessate il fuoco per 21 giorni in Libano “per impedire un’escalation della guerra e dare una possibilità alla diplomazia lì e a Gaza”, si legge nella nota del Pentagono.
“La situazione in Libano e nel nord di Israele è profondamente preoccupante”, ha detto il Segretario della Difesa Lloyd J. Austin III, per il quale il problema è provocato solo da Hezbollah e dal “sostituto di imposta” rappresentato dall’Iran.
“Hezbollah dal 7 ottobre 2023 non ha fermato gli attacchi missilistici e, come ogni altro Stato, Israele ha il diritto di difendersi”, ha aggiunto Austin, per il quale nonostante la forte escalation degli ultimi giorni, una soluzione diplomatica è ancora praticabile.
Quindi, il cessate il fuoco immediato di 21 giorni dovrebbe essere la scelta più giusta per trovare “il tempo necessario alla diplomazia per raggiungere un accordo duraturo che consenta ai civili israeliani e libanesi di tornare sani e salvi alle loro case. Questo tempo può anche essere utilizzato per concludere e attuare un accordo per garantire un cessate il fuoco a Gaza e riportare a casa tutti gli ostaggi” ha affermato ancora Austin.
Ma è difficile chiedere il cessate il fuoco e sostenere unilateralmente solo una parte in conflitto, ovvero Israele: “Sin dall’inizio ci siamo impegnati ad aiutare Israele a fornire loro tutto ciò di cui hanno bisogno per proteggere il loro territorio sovrano, e questo non è cambiato e non cambierà in futuro”, ha concluso Austin.
foto Chad J. McNeeley, DOD