Libano, Borrell: “Sette passi per riportare stabilità”.

Ieri, nel corso della conferenza internazionale a sostegno del popolo e della sovranità del Libano, l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, rimarcando l’estrema gravità della situzione del Paese ha ribadito l’esigenza di risolvere la crisi geopolitca nella regione attraverso 7 punti, a partire dalla firma di un accordo per il cessate il fuoco.

“Senza una sospensione delle ostilità, nulla sarà possibile – spiega Borrell -. Bisogna poi indire al più presto le elezioni presidenziali in Libano e dare sostanza alla risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la cui attuazione è stata chiaramente ostacolata da interessi esterni al Libano. Su questo dobbiamo anche riconoscere chiaramente la responsabilità portata da Hezbollah e dall’Iran”.

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Sovranità del Libano sul suo territorio che richiede anche lo spiegamento delle Forze armate libanesi in tutto il Paese e nel sud, dove, secondo l’Alto rappresentante, “devono diventare l’unica forza militare presente”: “L’Ue ha sostenuto le Forze libanesi attraverso l’European Peace Facility con un totale di 21 milioni di euro finora, e altri 40 milioni di euro sono previsti per l’anno prossimo”.

Nonostante “i diktat” del sanguinario Stato di Israele, arrivato pure a chiedere il ritiro della missione UNIFIL, per Borrell, a nome dell’Ue, bisogna garantire la presenza dell’UNIFIL nel Libano meridionale, conferendole un “nuovo mandato molto più ampio”.

Imprescindibile, poi, l’invio di aiuti umanitari “senza condizioni” per il popolo libanese. “Abbiamo portato i nostri finanziamenti umanitari per affrontare le conseguenze della guerra in Libano a quasi 80 milioni di euro. Inoltre, all’inizio di ottobre, la Commissione europea ha annunciato un ulteriore sostegno di emergenza di 30 milioni di euro per il Libano. Infine, dobbiamo essere pronti a concedere un robusto aiuto economico, una volta eletto il nuovo Presidente della Repubblica”, conclude Borrell.

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