Libano, Borrell dopo il vertice dei ministri Ue: “Impedire escalation”.

L’Ue deve impegnarsi a preservare le istituzioni libanesi dal rischio di collasso, impedire una ulteriore militarizzazione e un aggravamento del conflitto con Israele. Lo ha detto al termine dell’incontro con i ministri degli Esteri dei Paesi Ue, l’Alto rappresentante, Josep Borrell.

“L’Unione europea ha continuato a premere per aprire la porta a una soluzione diplomatica, per un cessate il fuoco immediato, per l’elezione di un presidente in Libano, per la formazione di un governo e per garantire che la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite venga pienamente attuata”, reca la nota di Borrell.

Israele, secondo Borrell, che ha agito per colpire i leader di Hezbollah, violando però la sovranità di un Paese indipendente e causando la morte di numerosi civili innocenti. Nulla di nuovo, eppure la “diplomatica Ue”, nel tentativo di fare pressione sul Governo di Benjamin Netanyahu, non accenna a riconsiderare i termini dell’accordo di partenariato con lo Stato ebraico.

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Meglio, quindi, limitari alle note “senza pungere”: “Occorre prendere in considerazione la questione del diritto di Israele all’autodifesa, conformemente al diritto umanitario e al diritto internazionale umanitario”, ha aggiunto Borrell.

Nel frattempo, secondo le autorità libanesi, ci sono già un milione di sfollati interni, molti dei quali stanno iniziando a cercare di andare in Siria.    

Le armi ora dovrebbero essere messe a tacere (chissà perchè non può valere lo stesso assunto in Ucraina?), e la voce della diplomazia “dovrebbe parlare ed essere ascoltata da tutti”, ha dichiarato infine l’Alto rappresentante dell’Ue.

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