L’Esecutivo impugna, la Giunta regionale (come ogni legislatura) si giustifica.

Nella scorsa legislatura Solinas, dove si è registrato il record di impugnazioni delle leggi approvate dal Consiglio regionale, l’allora opposizione di centrosinistra aveva in più occasioni rimarcato (giustamente) l’incompetenza della maggioranza di centrodestra (risibile oggi pure all’opposizione), lamentandone la limitata capacità legislativa.

Ieri, però, giusto per rimanere sulla stessa linea d’onda, l’Esecutivo nazionale ha, su proposta del ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, impugnato un’altra legge regionale dell’attuale maggioranza, la n. 12 del 20 agosto 2024 sulle “Modifiche alla legge regionale n. 5 del 2023 in materia di assistenza primaria”, in quanto, secondo l’Esecutivo nazionale, talune disposizioni in materia di ordinamento civile, eccedendo dalle competenze statutarie e ponendosi in contrasto con la normativa statale violano l’articolo 117, secondo comma, lett. l), della Costituzione.

Piuttosto che incassare il colpo e tenere un livello basso, come nella precedente (e sfigatissima) legislatura Solinas, la leader della Giunta, Alessandra Todde, non ha risparmiato la stanchevole polemica politica con il Governo nazionale, riproponendo il solito refrain del “Governo di Roma” non rispettoso delle “competenze regionali” e affidandosi alle giustificazioni, suggerendo, anche all’elettore/trice più disattento/a che, anche in presenza di un Esecutivo e Consiglio di diverso segno, il risultato non può che essere sempre lo stesso. Scarsa capacità legislativa.

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Di parere contrario, però, è la Presidente Alessandra Todde, affidatasi all’ennesimo post sulla propria pagina Facebook: “Mentre a Roma promuove l’autonomia differenziata, il Governo Meloni ha deciso ieri di impugnare la nostra legge regionale n.12 del 2024 che consente il richiamo in servizio di medici di base in pensione per fronteggiare, almeno fino a fine anno, la grave carenza di personale medico. La Regione Sardegna paga interamente per la propria sanità. Ma nonostante questo il governo dice che abbiamo ecceduto nelle nostre competenze”.

“Noi – si legge ancora nel post della Todde – continuiamo a lavorare, e anche oggi, durante la giunta, abbiamo approvato importanti provvedimenti sulla sanità tra cui la delibera sulla ridefinizione delle risorse attribuite alle ASL per l’esercizio di bilancio 2022 e quella relativa ai bilanci preventivi delle ASL per il triennio 2024-26. Chiudiamo finalmente le pendenze di bilancio delle ASL ancora aperte dal 2022 e iniziamo a tirare una riga sul passato. Per tutto il 2022 le Aziende hanno operato in regime di provvisorietà. Infatti, per l’esercizio annuale erano presenti soltanto i conti economici obbligatori per legge. I modelli di bilancio depositati dalle Aziende nel 2024, su cui si basavano le assegnazioni iniziali, presentavano evidenti squilibri. Siamo arrivati così alla proposta odierna, che rimette ordine e ripiana i bilanci aziendali. Adesso dobbiamo chiudere il bilancio 2023 e ridare alle nostre ASL basi solide e trasparenti”.

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Difficile crederlo, date le note e fisiologiche lotizzazioni politiche insite nella gestione della sanità sarda, come dimostrano le nomine, solo per citare un esempio, dei vari direttori sanitari e amministrativi avvenute negli ultimi lustri nelle varie Asl, Arnas e Aou dell’Isola.

Cosa succederà nell’immediato futuro non è dato saperlo ma, nel frattempo (il dato è certo), il presunto governo “dei/delle migliori” incassa un’altra impugnazione dal “cattivo e nemico” Governo nazionale nonostante, altro elemento rilevante, l’apporto di un super segretario generale romano , Saverio Lo Russo, che costa ai sardi più del Presidente della Repubblica (circa 300 mila euro anno), ingaggiato proprio per evitare problemi in materia di correttezza e legittimità delle norme approvate.

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Proprio su Saverio Lo Russo , lo scorso mese di aprile 2024, la presidente Alessandra Todde aveva dichiarato che “lui conosce gli strumenti a nostra disposizione per poter lavorare con il Governo e con l’Europa”, affermando anche che “é la persona che ha impugnato le leggi regionali negli ultimi anni. Quindi conosce bene quali sono i nostri punti di debolezza e saprà consigliarmi nelle cose che non dovrò fare”.

E me c*****! Volendo citare un collaboratore romano della Presidente della Regione Autonoma della Sardegna…