L’Emilia-Romagna punta sui giovani talenti: sì alla legge regionale per trattenerli.

Mentre nell’Isola di Sardegna l’Assessorato regionale al Lavoro e l’Agenzia Aspal continuano a proporre modelli per nulla innovativi per l’inclusione dei giovani, in Emilia-Romagna (non era difficile immaginarlo) l’intero sistema regionale punta a sostenere il rientro dall’estero dei ‘cervelli in fuga’ e a trattenere i giovani nella Regione.

Se in Sardegna la neo assessora Ada Lai, per il tramite della comunicazione istituzionale, prova in via del tutto autoreferenziale a difendere il buon operato degli attuali attori istituzionali, le cose non vanno meglio in Consiglio regionale, dove l’unica proposta per i giovani e per le politiche giovanili, la Pl 182, continua, a meno di un anno dalla fine dei giochi della Giunta Solinas, a rimanere nel limbo.

Nel frattempo in Emilia-Romagna si punta sui giovani, come confermato dall’approvazione nell’Assemblea legislativa, della nuova legge regionale per attrarre e trattenere giovani talenti. Intervento legislativo che mira a sostenere le persone a elevata specializzazione nella ricerca di un lavoro, spazio professionale o di ricerca. Lo stesso potranno fare i cosiddetti ‘cervelli in fuga’, per un possibile rientro dall’estero.

Una lezione che difficilmente aiuterà i “magnifici” e le “magnifiche” figure professionali e politiche presenti in abbondanza all’Assessorato al Lavoro, all’Aspal e in Consiglio regionale. Meglio continuare ad affidarsi alle “bombe” della propria comunicazione istituzionale o alle conferenze stampa prive di contraddittorio (nonché di analisi critica da parte dei professionisti dell’informazione regionale). Qualcuno ancora parla di successo del Job Day in Sardegna… un po’ meno invece del fallimento di programmi “altamente sfidanti” (come dichiarato da taluni dirigenti pubblici), per lo sviluppo delle competenze dei giovani.

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Ma, tornando alle note positive di questo scalcinato Paese, la legge, che porta la firma della Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini, prima del genere nel panorama nazionale, propone nel dettaglio nuove misure: agevolazioni alle imprese che assumono giovani che rientrano dall’estero o interessati a lavorare o fare ricerca in Emilia-Romagna; percorsi formativi personalizzati; percorsi di specializzazione e qualificazione attraverso una rete di master in strutture e scuole di alta formazione; pacchetti di servizi di welfare (nidi, scuole, alloggi, conciliazione dei tempi di vita e lavoro) per i giovani e le loro famiglie.

“Oggi facciamo un passo avanti importante, con l’approvazione di una legge unica nel suo genere in Italia – afferma il presidente Bonaccini -. L’intero sistema regionale istituzionale, dei saperi, sociale ed economico dimostra ancora una volta la capacità di lavorare insieme a obiettivi comuni e condivisi nel Patto per il Lavoro e il Clima con tutte le parti sociali: crescita sostenibile, innovazione e ricerca, nuova e buona occupazione. Lo vogliamo fare puntando sui giovani, per noi determinanti per costruire una regione coesa, dinamica, che dia risposte alle sfide che abbiamo davanti. Credo che dall’Emilia-Romagna arrivi una indicazione necessaria al Paese: serve infatti una strategia nazionale che guardi ai giovani, un grande piano di investimento su di loro”.

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“In un territorio che offre già una buona qualità di vita ed esprime eccellenze uniche al mondo- prosegue il presidente riferito all’Emilia-Romagna- scommettiamo sull’attrattività, il trattenimento e la valorizzazione dei talenti per supportare le nostre filiere, manifatture e comparti d’eccellenza, dall’automotive all’agroalimentare, dalla Data Valley ai settori creativi, solo per citarne alcuni. Ai giovani talenti, e più in generale alle ragazze e ai ragazzi – chiude Bonaccini – diciamo di venire in Emilia-Romagna, perché il futuro è già qui ed è qui che investiremo, valorizzandole, sulle loro capacità e attitudini”.

La legge regionale è stata al centro del confronto con le parti sociali e definisce quello che sarà l’impegno condiviso di più soggetti: istituzioni pubbliche ed Enti locali, Università e centri di ricerca, sistema delle imprese, delle professioni e organizzazioni sindacali, Fondazioni e Camere di Commercio.
Anche attraverso accordi di collaborazione e di partenariato con altre regioni, nonché con istituzioni e network europei e internazionali.

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Le misure previste saranno garantite attraverso Fondi europei, in particolare per formazione, occupazione e residenzialità, e del bilancio regionale: da quest’ultimo, già a partire da quest’anno è previsto un primo stanziamento di 2 milioni di euro per le imprese che assumeranno.

Ma nel complesso le risorse che concorreranno al raggiungimento del traguardo fissato sono molte di più, basti pensare agli oltre 100 milioni di euro che la Regione investe per il diritto allo studio universitario assicurando borse di studio in denaro e servizi al 100% degli studenti idonei, per garantire a tutti le stesse opportunità, al di là di condizione economiche e provenienza.

Sono poi disponibili i 13 milioni di euro previsti sempre nel bilancio 2023 per finanziare i progetti sull’attrazione degli investimenti selezionati nell’ultimo bando della legge regionale 14/2014, con quote previste per assunzioni di personale qualificato o per l’ingresso in impresa di ricercatori. Fondi a cui andranno aggiunti quelli di tutti i soggetti coinvolti, dalle altre istituzioni ai privati.