Legge Omnibus: la commissione Bilancio chiude il ciclo di audizioni.
Giornata di audizioni sulla Pl 284 per la commissione Bilancio. Dopo gli interventi dell’assessore della Pubblica Istruzione Andrea Biancareddu e del responsabile dell’Ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani, i commissari hanno sentito i borsisti precari dell’Agenzia Agris e i membri del Coordinamento lavoratori dello spettacolo.
Nella sua relazione l’assessore Biancareddu ha ricordato nel dettaglio gli investimenti della Regione per l’edilizia scolastica, borse di studio, abbattimento dei canoni di affitto e trasporto pubblico locale. Soffermandosi sulle misure di programmazione più innovative contenute nella Pl 284, l’assessore ha messo l’accento sul fondo di rotazione (1 milione per 2021 e 2022, 3 milioni per il 2023), destinato agli Enti locali per l’anticipo delle spese di progettazione riguardanti l’edilizia scolastica.
Il responsabile dell’ufficio Scolastico regionale Francesco Feliziani ha sottolineato invece l’importanza del legame fra offerta formativa e formazione professionale, legame che, però, nel sistema sardo, non può esprimere tutte le sue potenzialità positive.
Nel dibattito sugli interventi per la scuola, hanno preso la parola i consiglieri regionali Massimo Zedda (Progressisti), Eugenio Lai (Leu), Cesare Moriconi e Piero Comandini del Pd, critici sul provvedimento Omnibus, ritenuto non in grado di incidere sui problemi strutturali del sistema scolastico regionale.
Successivamente, la commissione ha ricevuto la delegazione dei borsisti precari dell’agenzia di ricerca Agris per i quali si devono prorogare i contratti in scadenza il 31 dicembre.
Nel pomeriggio è stata la volta del Coordinamento lavoratori dello spettacolo, al quale aderisce circa l’80% degli operatori attivi nella Regione. Per il rappresentante Marco Benoni “il settore della cultura genera un valore complessivo superiore di 6-8 volte i contributi ricevuti. Nonostante questa consapevolezza il contributo della Regione è diminuito progressivamente negli ultimi 10 anni. Per queste ragioni – prosegue – chiediamo una integrazione (si parla di 2 milioni) al contributo che ci è stato assegnato a febbraio in sede di finanziaria ‘tecnica’: serve a tenere vivo il sistema mettendolo in condizioni di ripartire, soprattutto a livello occupazionale: poi ci sarà tempo per parlare di futuro, possibilmente con una legge organica che riconosca e valorizzi adeguatamente lo spettacolo in Sardegna”.