Legge 5. Il Governo boccia la Regione Sardegna. Spanedda: “Rispettiamo principi Ue”.

Ad aggiungersi alle voci contro l’impugnazione da parte del Governo Meloni della Legge della Regione Sardegna, n.5 del 3 luglio, capace di alimentare l’ennesima polemica politica, è stato in nottata l’assessore degli Enti locali, finanze e urbanistica, Francesco Spanedda.

“La legge è solo una tappa all’interno di un percorso intrapreso dalla Regione Sardegna per riappropriarsi del proprio futuro urbanistico e paesaggistico, energetico e ambientale. Questo percorso, che si svilupperà attraverso la Legge sulle Aree Idonee, il Piano Energetico regionale, la revisione del PPR, e la Legge Urbanistica, è necessariamente iniziato con una norma di salvaguardia che si opponesse alla speculazione energetica in corso. La legge impugnata ora dal Governo – prosegue – è una legge necessaria per evitare che tutti i futuri atti di pianificazione, che devono delineare il futuro dell’isola e delle sue comunità, vengano di fatto vanificati dalla realizzazione di una quantità di impianti disposti sul territorio senza disciplina alcuna, a causa del ritardo della normativa nazionale. In attesa delle decisioni della Corte Costituzionale è opportuno sottolineare che la L.R. 5/2024, rispetta i principi generali dell’Unione Europea. Tutela l’ambiente e il paesaggio e nel contempo garantisce la transizione ecologica consentendo, attraverso un sistema di deroghe, l’autoconsumo, l’attivazione di comunità energetiche e la realizzazione di progetti europei. Nel frattempo è già in corso la definizione della proposta di legge sulle Aree Idonee perché possa essere approvata in Consiglio Regionale entro la data utile del 29 dicembre 2024: primo passaggio fondamentale sarà l’approvazione da parte della Cabina di Regia del documento metodologico-operativo elaborato dagli Assessorati regionali e dalle Agenzie del Sistema Regione, in condivisione con gli Enti Locali”.

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