Le sfide Ue, cosa pensano i giovani europei?

Continua senza interruzioni la fitta agenda di appuntamenti dell’edizione 2023 di Connessioni, l’evento sul networking giovanili internazionale promosso dall’organizzazione sarda TDM2000 International. Dopo aver affrontato il tema delle prossime elezioni europee 2024 e dell’allargamento dell’Unione, gli oltre 130 giovani partecipanti hanno dato vita ad un ampio dibattito sullo stato di salute della democrazia europea.

Per il 64% la libertà di parola in Ue gode di buona salute, mentre per un giovane su 10 la polarizzazione dei media mainstream su poche versioni della realtà, unite allo scarso sostegno alla stampa indipendente da parte dei Governi nazionali e dell’Ue, sta creando nocumento alla libera informazione.

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Ottime notizie, invece, arriva sul fronte delle politiche europee per la gestione della migrazione che, come confermato dal 92% dei partecipanti, stanno portando alla normalizzazione del fenomeno. Pareri positivi anche sull’acquis di Schengen: uno spazio, secondo i giovani europei, vitale per lo sviluppo socio-economico dell’Unione. Convenzione, però, che non ha mancato di suscitare alcune polemiche tra i giovani romeni e bulgari: “Facciamo parte dell’Unione europea ma, paradossalmente, non siamo ancora fuori dallo spazio Schengen”.

Commenti negativi, ancora, sulle azioni intraprese dall’Ue per la difesa della pace nel mondo. Quasi all’unanimità, per i giovani europei di Connessioni, le istituzioni europee devono rivedere non solo le più recenti conclusioni sulle principali crisi geopolitiche mondiali ma anche riportare la diplomazia al centro della risoluzione delle controversie internazionali. Particolarmente criticata, restando sul tema, la recente decisione dell’Ue di approvare il piano ASAP per l’aumento della produzione di munizioni e missili.

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Interessante, infine, il commento sulle misure dell’Ue per il contrasto al cambiamento climatico. Per la maggior parte del panel degli intervistati di connessioni 2023, l’Ue sta mettendo a regime notevoli sforzi economici, come confermato dai numerosi programmi europei, ma, diversamente dai recenti report sulla percezione del climate change tra i giovani, il cambiamento climatico non ricopre alcuna posizione sul podio delle priorità dell’Ue.

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