Le influenze straniere stravolgono la storia nei musei europei.
Alcuni dei musei più importanti in Francia, tra cui il Musée du quai Branly e il Musée Guimet, hanno fatto notizia su Le Monde e altri media per aver cambiato negli allestimenti museali le descrizioni sull’origine di alcune opere e pezzi. Nell’opera di sostituzione culturale è rientrato anche il Tibet, ridenominato con la designazione cinese “Regione autonoma di Xizang” o “mondo himalayano”.
Una “chiara ingerenza del Governo cinese” e un “tentativo di cancellare la storia e l’identità dei diversi popoli annessi dalla Repubblica Popolare Cinese” secondo l’eurodeputata Diana Riba i Giner del gruppo Verdi/ALE.
La stessa edizione 2023 dell’EP Academic Freedom Monitor ha evidenziato come le tensioni geopolitiche possano minacciare la libertà accademica. Allo stesso modo, la risoluzione del Parlamento del 2022 sull’attuazione della nuova agenda europea per la cultura e della strategia dell’UE per le relazioni culturali internazionali ha denunciato il tentativo di censura del museo di storia di Nantes nel 2020, definendolo un tentativo di violare la tutela costituzionale della libertà e dell’autonomia accademica.
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