Le Balentes e Matteo Leone sono i protagonisti di “Cagliari dal Vivo”.

“Cagliari dal Vivo 2022”, il progetto partito nel cuore dell’estate che mira ad animare con spettacoli di musica, teatro e danza le vie del centro ma anche le periferie cittadine, approda venerdì 28 ottobre sul palcoscenico del Teatro del Segno a Cagliari. A dare vita a una serata ricca di sonorità mediterranee, a partire dalle 20.30, sarà il live delle Balentes e, a seguire, quello di Matteo Leone, entrambi organizzati da Il Jazzino di Cagliari.  

Vincitore assoluto del Premio Parodi nel 2021 e finalista del Festival Musicultura del 2022, Matteo Leone narra in musica storie di viaggi, di mare, di uomini e donne che sin dal lontano 1400 cercano un luogo chiamato Casa. Avviato sin da giovanissimo allo studio della musica, dopo una parentesi di un anno in Mauritania, Matteo dà avvio alla sua formazione nella sezione percussioni, nella band del paese natio, Calasetta. Tornato in Sardegna si iscrive al Conservatorio di Cagliari per lo studio della batteria jazz. Un lungo viaggio negli Stati Uniti lo avvicina al mondo del blues. Fonda i Don Leone con Donato Cherchi, voce con cui s’impone all’Italian Blues Challenge del 2017 accedendo alle finali europee del 2019 a Hell (Norvegia) a alle semifinali a Memphis. La sua lingua narrante è il tabarchino, il dialetto di Calasetta, un misto di ligure, arabo e un pizzico di maltese.

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Fresche del loro ultimo lavoro discografico “Inghirios”, prodotto da S’ardmusic e distribuito da EgeaMusic, le voci di Stefania Liori, Pamela Lorico e Federica Putzolu raccontano in musica storie di antichi saperi che si perdono nel tempo. Un progetto discografico fortemente identitario quello delle Balentes, sotteso dal desiderio estremo di custodire leggende e riti antichi della Sardegna. Ogni brano del disco rappresenta infatti una narrazione, un’onda di voci e di gesti, un insieme coeso di suoni e armonie. Insieme, le artiste condividono e mettono in musica storie popolari racchiuse in un unico grande racconto, un itinerario che cambia voce e ambientazione intrecciando tradizioni e lingue diverse come il tabarchino, il barbaricino e il campidanese.

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