Le associazioni del Comitato ‘Difendiamo il Microcitemico’: “Apprensione per scelte che non hanno alcuna considerazione dei cittadini”.

Il 1° ottobre, sotto il palazzo del Consiglio regionale, le associazioni del Comitato “Difendiamo il Microcitemico” scenderanno in strada per protestare contro lo scorporo del Microcitemico dall’AOB, deciso dalla nuova riforma sanitaria approvata il primo settembre in Consiglio regionale dalle forze di maggioranza: “Assistiamo con molta apprensione a scelte che non hanno alcuna considerazione dei cittadini, soprattutto di quelli più fragili. Mancano medici, mancano infermieri e oss, si ridimensionano, si spostano o addirittura si cancellano interi reparti senza una ragionevole spiegazione e senza garantire e tutelare il diritto alla salute di tutti i sardi”.

Una manifestazione pacifica e rispettosa delle regole Anticovid-19, fanno sapere gli organizzatore, per protestare contro la “destrutturazione del Dipartimento Pediatrico, l’unica realtà della Sardegna capace di dare risposte assistenziali appropriate ai bisogni di salute complessi di bambini e adolescenti, sia per le patologie acute che croniche”.

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Proprio lo scorporo dei presidi ospedalieri Cao e Businco dall’AO Brotzu, era stato uno dei temi principali della riforma sanitaria, nonchè uno dei punti più spinosi all’interno della stessa maggioranza di governo.

Una riorganizzazione che però non trova d’accordo le associazioni dei pazienti: “L’intento di ridimensionare, di trasferire servizi e reparti è del tutto deleterio per la serenità di pazienti, delle loro famiglie e degli operatori. In modo insensato si disarticolano i percorsi assistenziali e formativi già costituiti, aumentando le difficoltà organizzative e logistiche, separando organizzativamente le realtà assistenziale da unità operative che sono fondamentali per la gestione specialistica delle diverse patologie. Lo stesso problema – si legge nella nota del Comitato – riguarda i servizi, le visite specialistiche e i protocolli diagnosticoterapeutici istituiti dentro l’AOB. Soprattutto non è uno scorporo fatto per offrire cure maggiori e migliori”.

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“Le associazioni dei pazienti – concludono i rappresentanti delle associazioni aderenti al Comitato – ritengono grave che la Giunta e il Consiglio, in un tempo di pandemia mondiale che mostra proprio in queste settimane una grave recrudescenza, lascino pazienti e cittadini alla mercé di una riforma fumosa, senza obiettivi definiti e condivisi con pazienti, operatori e i sindaci dell’Isola”.