Lavoro: ‘introvabili’ quasi 4 profili su 10.

Nel mese di novembre sono quasi 465mila i contratti programmati dalle imprese, +201mila rispetto allo stesso mese del 2020 e +116mila in confronto a novembre 2019. Prevale l’offerta di contratti a tempo determinato e toccano i massimi le indicazioni di difficoltà nell’individuazione di profili idonei da assumere: difficili da reperire quasi 4 profili su 10, pari a 179mila profili professionali. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da
Unioncamere e Anpal.

A novembre la difficoltà delle imprese a reperire i profili ricercati riguarda il 38,5% delle entrate previste, con un incremento, rispetto a novembre 2019, di circa 8 punti percentuali. La mancanza di candidati è la motivazione prevalentemente segnalata dalle imprese (22%), seguita dall’inadeguata preparazione dei candidati (13,6%). Le maggiori
difficoltà si riscontrano nella ricerca di profili per le aree aziendali Installazione e manutenzione (53,8%), Sistemi informativi (51,6%), Progettazione e R&S (51,1%), Produzione beni ed erogazione servizi (42,4%) e Trasporti e logistica (40,0%).

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Tra i profili più difficili da reperire il “Borsino Excelsior delle professioni” di novembre 2021 segnala: i Fabbri e i Fonditori (rispettivamente 61,7% e 57,8%), gli Specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (58,7%), gli Artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (58,2%), gli Artigiani e operai specializzati di installazione e manutenzione attrezzature elettriche e elettroniche (57,9%), i Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (55,2%), i Tecnici della salute (49,7%) e gli Ingegneri (49,3%).

I settori economici con più elevata difficoltà di reperimento, secondo il rapporto, sono costruzioni (53,7%), industrie metallurgiche (50,7%), servizi di alloggio e ristorazione (47,9%), industrie meccaniche ed elettroniche (47,8%), servizi informatici e delle telecomunicazioni (45,2%).

La domanda di lavoro è trainata dai contratti a tempo determinato con 256mila richieste, pari al 55,1% delle entrate programmate (+90mila rispetto a novembre 2019), seguiti da quelli a tempo indeterminato con 86mila contratti, pari al 18,6% dei casi (-6mila in confronto al mese di novembre 2019) e dai contratti di somministrazione con 55mila richieste, pari all’11,8% (+21mila su novembre 2019). Sono 23mila gli altri contratti non alle dipendenze offerti, 17mila i contratti di apprendistato, 8mila quelli di collaborazione e 19mila gli altri contratti di lavoro dipendente.

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Per quanto riguarda gli andamenti tendenziali dei diversi settori economici, si prevedono rispetto a novembre 2019 dati in crescita per le assunzioni dei settori manifatturieri (+40mila) e, in particolare, per le industrie metallurgiche (+16mila), per quelle della meccatronica (+11mila) e per le industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature (+8 mila). Positive anche le prospettive occupazionali del comparto costruzioni (+24mila assunzioni rispetto a novembre 2019), così come dei settori trasporto e logistica (+29mila), servizi alle persone (+7mila) e servizi informatici e delle telecomunicazioni (+6mila).

A livello territoriale, a prevedere i flussi di assunzione più elevati per novembre sono Lombardia (104.300), Lazio (46.240) e Veneto (44.920). Ad incontrare le maggiori difficoltà di reperimento dei lavoratori saranno le imprese del Nord est (45,3% dei profili da assumere), con in testa le imprese del Friuli-Venezia Giulia (47,4%), seguite dalle imprese del Nord Ovest (39,8%), del Centro (36,1%) e del Sud e Isole (32,5%).

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