Lavoro: dopo 5 anni all’opposizione e 11 mesi al Governo le idee non sono chiare.

Se nella scorsa legislatura l’attuale maggioranza al Governo aveva animato il dibattito politico a suon di desiderata e critiche verso l’operato del centrodestra, oggi l’impressione sul fronte delle politiche per il lavoro nell’Isola, è che l’esperienza vissuta nella XVI Legislatura all’opposizione e quella in itinere al Governo della Regione, siano servite a ben poco ai rappresentanti del cosiddetto “Governo dei migliori”.

A suggerirlo la dichiarazione odierna della “assessora che non si indigna più”, in occasione del “lancio” dell’ennesima iniziativa per “parlarsi addosso” sul tema del lavoro programmata dall’Esecutivo Todde, ovvero la Conferenza Regionale per le Politiche del Lavoro “Seminiamo il futuro, formazione e lavoro per una Sardegna che cresce”, calendarizzata il prossimo 10 febbraio a Nuoro.

Un incontro, secondo Desiré Alma Manca, che rappresenterà “un momento di analisi e confronto in cui tracciare le azioni necessarie al rilancio del sistema occupazionale e formativo della Sardegna”, nonché “capire in che modo le nuove tecnologie stanno modificando il panorama della formazione e venire incontro alle esigenze delle imprese nella ricerca di figure professionali”.

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Strano, eppure, visti i toni critici usati nel corso della XVI Legislatura e nel corso dell’ultima campagna elettorale, l’idea diffusa era quella che ci fosse una competenza in materia. Invece, no. Le idee, come rilevato nel corso degli ultimi mesi, non sono ancora chiare sul fronte del lavoro.

Si continua, infatti, a lanciare (e finanziare) estemporanee iniziative formative slegate dalle esigenze produttive del territorio, come ricorda l’ennesima spendita di milioni di euro in formazione su Intelligenza Artificiale e Transizione Digitale. Se si leggessero un pò di ricerche e studi in materia si scoprirebbe, invece, che mettere a sistema 2 milioni di euro nell’Isola, in presenza di un sistema europeo e nazionale mirato a sopprimere la competitività e l’innovazione, andrebbe più considerata come una azione propagandistica e scarsamente mirata a produrre impatto. In linea, tutto sommato, con le alzate di ingegno messe in cantiere dall’Aspal negli ultimi anni, a partire dal programma Talent Up, Foods e compagnia cantante. Tutti progetti, ovviamente, sostenuti dalla Regione Sardegna a suon di milioni di euro. Programmi, basta andare oltre le veline dei vari esecutivi e agenzie regionali, che hanno generato scarso impatto e inesistenti ricadute economiche nel territorio. Cose che capitano – quando va bene – dalle parti della Giunta regionale dove, recentemente, la delibera sui “buoni – a nulla – servizi sanitari” ha portato un certo imbarazzo tra le fila dell’attuale amministrazione Todde, rimarcandone la “non precisa comprensione delle deleghe” e “della universalità dei servizi pubblici”. Cose da poco per qualcuno/a, macigni pesanti, invece, per i non analfabeti funzionali ancora presenti nell’Isola.

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Insomma, per trovare soluzioni a sostegno della competitività delle imprese e dell’inclusione lavorativa dei gruppi più vulnerabili dell’isola, giovani, donne e adulti disoccupati, meglio guardare altrove e darsi, come sempre d’altronde, al fai da te.

Per i forti di cuore, fanno sapere dalla Regione, ci sarà la possibilità di seguire da remoto l’evento. Cari amanti dell’autoreferenzialità sapete cosa fare il prossimo 10 febbraio dalle ore 9.45 sul portale Sardegnalavoro.it .

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