Lavoro, CNEL: “Futuro incerto per i giovani”.
“Il Paese è in condizioni migliori rispetto al dicembre 2020, ma le debolezze del nostro mercato del lavoro, risultano in parte superate. Resta molta strada da fare per recuperare i posti di lavoro perduti soprattutto da donne e giovani”. Questo è quanto ribadito ieri dal presidente del CNEL, Tiziano Treu, nel corso della presentazione del XXIII Rapporto sul mercato del lavoro e la contrattazione collettiva 2021 del CNEL.
Un rapporto che nel capitolo 3 si focalizza sul lavoro per le nuove generazioni e che non fa ben sperare per il futuro, nonostante gli annunci ‘salvifici’ collegati alle risorse del PNRR. “Le forme di lavoro precario, come il part-time involontario e i contratti a termine sono diffuse ed elevate – ha ricordato Treu -. Qui i caratteri negativi non consistono solo nella quantità di lavori temporanei, ma nella loro spesso brevissima durata che impedisce ogni prospettiva di sviluppo, e per altro verso nelle ridotte possibilità di trasformarli in contratti a tempo indeterminato o nei tempi lunghi della possibile trasformazione. Questo è un segno drammatico della incertezza delle prospettive che pesa anche sulle imprese disponibili ad assumere. Per contrastare queste forme di precarietà possono essere solo parzialmente utili i vari tipi di incentivi alla stabilizzazione, anche più durevoli e mirati di molti disposti in passato”.
I giovani, quindi, continueranno a fare i conti con la debolezza del mercato del lavoro e dei percorsi formativi: “Il nostro rapporto – conclude il Presidente del Cnel – richiama la necessità di rendere pienamente operativi questi strumenti, di rafforzare e aggiornare il programma garanzia giovani anche alla luce delle indicazioni europee, di far funzionare i nuovi strumenti di politica attiva predisposti dal PNRR e dalla legge di bilancio”.