Lavoro: assunzioni in crescita ad agosto (315.000, +7,5%) ma è difficile trovare figure professionali.

Sono circa 315mila i contratti di assunzione, di durata superiore ad un mese o a tempo indeterminato, programmati dalle imprese ad agosto. Le previsioni evidenziano un andamento positivo rispetto al mese di agosto 2023, con +22mila ingressi e un tasso di crescita del +7,5%, e anche per il trimestre agosto-ottobre la richiesta si attesta su 1,3 milioni di assunzioni, in aumento rispetto all’analogo periodo del 2023 (+2,3% con +30mila contratti). Sale al 48,9% la difficoltà di reperimento dei profili ricercati dalle imprese dovuta prevalentemente alla mancanza di candidati. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che elabora le previsioni occupazionali di agosto[1].

“Le imprese italiane continuano a trovare con grande difficoltà i lavoratori che stanno cercando e questo problema, che ha anche a che fare con il tema della denatalità, ci sta costando molto anche in termini di pil”. È quanto ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, che ha aggiunto “questa situazione è causata da un disallineamento tra percorsi formativi e bisogni del sistema produttivo. Per risolverla bisogna agire sulla formazione e l’informazione dei giovani perché sappiano dove è più facile che verranno soddisfatte le loro giuste aspirazioni. Ma nel breve periodo uno sforzo importante di programmazione dei flussi migratori potrà certamente aiutare”.

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Ad agosto, l’industria nel suo complesso ricerca circa 88mila lavoratori e prevede 392mila assunzioni nel trimestre agosto-ottobre. Per il manifatturiero, che è alla ricerca di quasi 57mila lavoratori nel mese e di circa 243mila nel trimestre, le maggiori opportunità di lavoro sono offerte dalle industrie alimentari, bevande e tabacco che ricercano circa 16mila lavoratori nel mese e oltre 47mila nel trimestre, seguite dalle industrie della meccatronica che ricercano 14mila lavoratori nel mese e 61mila nel trimestre e da quelle metallurgiche e dei prodotti in metallo (9mila nel mese e 43mila nel trimestre). La domanda di lavoro proveniente dal comparto delle costruzioni, poi, supera le 31mila assunzioni nel mese e nel trimestre si attesta su circa 150mila. Sono invece 227mila i contratti di lavoro previsti dal settore dei servizi nel mese in corso e oltre 919mila nel trimestre agosto-ottobre. È il turismo a offrire le maggiori opportunità di impiego con oltre 68mila lavoratori ricercati nel mese e 227mila nel trimestre, seguito dal commercio (circa 46mila nel mese e 183mila nel trimestre), dal comparto dei servizi alle persone (40mila nel mese e oltre 201mila nel trimestre) e dai servizi operativi di supporto a imprese e persone (quasi 26mila nel mese e oltre 103mila nel trimestre).

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Il tempo determinato si conferma la forma contrattuale maggiormente proposta con 187mila unità, pari al 59,4% del totale, seguiti dai contratti a tempo indeterminato (52mila, 16,5%) e da quelli di somministrazione (34mila, 10,8%).

Ad agosto, le imprese dichiarano difficoltà di reperimento per circa 154mila assunzioni (il 48,9% del totale), confermando come causa prevalente la “mancanza di candidati” con una quota del 32,4%, mentre la “preparazione inadeguata” si attesta al 12,3%. L’analisi del Borsino delle professioni del Sistema Informativo Excelsior segnala, tra quelle di più difficile reperimento, ingegneri (60,4% è di difficile reperimento) e insegnanti di scuola primaria e pre-primaria (57,5%) per le professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione; tecnici in campo ingegneristico (70,8%) e tecnici della salute (60,6%) per le professioni tecniche; operatori per la cura estetica (80,1%) ed esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (55,5%) per le professioni qualificate nelle attività commerciali e dei servizi; operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (79,1%) e fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (75,8%) per gli operai specializzati.

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