Lavoratori parasubordinati: 1,5 milioni quelli iscritti alla Gestione separata nel 2022.

È stato aggiornato l’osservatorio sui lavoratori parasubordinati, che riporta l’andamento del periodo 2015-2022 delle informazioni su professionisti e collaboratori iscritti alla Gestione separata.

Secondo l’aggiornamento, il numero totale di lavoratori parasubordinati contribuenti (professionisti più collaboratori) è passato da 1.434.856 del 2015 a 1.526.309 nel 2022.

Dai dati si nota una riduzione dei collaboratori dal 2015 al 2016 (-17,4%), una stabilizzazione nel 2017 (+0,1%), un incremento tra il 2017 e il 2018 (+2,4%), una lieve crescita tra il 2018 e il 2019 (+0,8%), una riduzione tra il 2019 e il 2020 (-1,7%), un aumento del 6,8% tra il 2020 e il 2021 e un significativo aumento del 12,6% tra 2021 e 2022.

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Anche i professionisti registrano una crescita dal 2015 al 2022, pari al 47,4%.

Tali variazioni, spiegano dall’INPS, sono dovute sia alle dinamiche del mercato del lavoro sia a interventi del legislatore. Innanzitutto, la riforma Fornero (l. 92/2012), che ha introdotto restrizioni sulle collaborazioni coordinate e continuative; successivamente, il Jobs Act (dl 81/2015), il quale – nel settore privato – ha limitato le collaborazioni a quelle “a progetto”, lasciando sopravvivere le collaborazioni coordinate e continuative solo in ambito pubblico, con prevalenza nelle Università. Un effetto sugli andamenti del numero di collaboratori e professionisti, inoltre, è dovuto anche alle continue variazioni delle aliquote di contribuzione.

La quota di donne è diminuita nella tipologia dei collaboratori, mentre è aumentata in quella dei professionisti: nel 2015 le donne erano il 39,1% tra i collaboratori e il 41,9% tra i professionisti; nel 2022 tali valori sono rispettivamente 37,8% e 46,6%.

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Per quanto riguarda l’età, si registra un aumento dell’8,7% per gli under 30, una crescita del 3,4% per la fascia di età da 30 a 59 anni e una, più consistente (16,6%) da 60 anni in poi.

Dal punto di vista geografico, si riscontra un incremento del 12,1% al Sud, +5,3% al Nord e +4,3% al Centro.

Da un confronto impostato sul parametro reddituale, per i collaboratori si registra una continua crescita del reddito medio. Di contro, per i professionisti, si registra una lieve riduzione fino al 2017, una lieve ripresa nel 2018 e nel 2019, una consistente diminuzione nel 2020 ascrivibile agli effetti della pandemia, con un lieve recupero del reddito medio nel 2021 e una sostanziale stagnazione nel 2022.

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Nel rapporto sono disponibili, per la sola tipologia dei collaboratori, ulteriori variabili di dettaglio, come il numero di committenti: nel 2022 il 46,5% dei collaboratori risulta essere esclusivo e mono-committente, con un reddito medio annuo pari a 20.795.