Laurea honoris causa a Borut Pahor: nuovo passo pacificazione nel confine orientale.

La consegna della laurea honoris causa in Giurisprudenza al presidente della Slovenia, Borut Pahor, e al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, rappresenta l’ennesimo passo verso la pacificazione del confine orientale italiano. Area, dal secondo dopoguerra, teatro di violenze ed emigrazione forzata.

Nella motivazione per la laurea honoris causa si legge che le due alte cariche hanno saputo coraggiosamente “ripudiare la prospettiva angusta dell’egoismo nazionalistico, per proseguire invece una politica di riconciliazione, retta sulla creazione e sul consolidamento di spazi e simboli dedicati alla memoria collettiva, quale fondamento di autentica pace tra i popoli”.

Sergio Mattarella, Borut Pahor, foto Quirinale.it
Sergio Mattarella, Borut Pahor, foto Quirinale.it

“Questa nobile iniziativa – reca la nota del Governatore della Regione Friuli Venezia Giulia – è un ulteriore passo del processo di pacificazione di questo territorio. Un percorso iniziato anni addietro con l’ingresso della Slovenia nell’Unione
europea e proseguito nel 2010 con il concerto dei tre Presidenti a Trieste e nel luglio del 2020 con la riconsegna del Narodni dom alla comunità slovena e con la stretta di mano, divenuta storica, dei Presidenti Mattarella e Pahor. È sotto gli occhi di tutti come, grazie alla volontà di alcune importanti personalità, sia cambiata la storia del confine orientale e della stessa Europa”.

Sergio Mattarella, foto Quirinale.it
Sergio Mattarella, foto Quirinale.it

“Questa – prosegue Massimiliano Fedriga – è la casa di tanti giovani che spesso non conoscono quanto sia accaduto lungo il confine orientale, ragazze e ragazzi che non sanno quanto profonde fossero le divisioni e l’incapacità di dialogo tra le diverse comunità che da sempre vivono in questo territorio. Adesso Slovenia e Italia fanno parte dell’Unione europea e si dà tutto per scontato – ha aggiungo il governatore -. L’amicizia e le odierne proficue collaborazioni sono invece frutto di un
lavoro costruito nel tempo che sta dando risultati significativi”.

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Elementi rimarcati, soprattutto, nella Lectio Magistralis del Presidente Sergio Mattarella in occasione della Cerimonia di Conferimento della Laurea honoris causa in Giurisprudenza dall’Università di Trieste: “La riconciliazione con la storia non ci libera dal dovere di conoscerla e di ricordare, come Borut Pahor ha più volte sottolineato. Non conduce a letture di comodo del passato né relativizza le responsabilità, ma ci consente di coltivare sentimenti di rispetto per le sofferenze di ciascuno, in luogo di nutrire rancore e contrapposizione. Si iscrive in questo processo il Giorno del Ricordo, istituito dal Parlamento italiano nel 2004 e che richiama, in particolare, le sofferenze delle popolazioni istriane-giuliane-dalmate. Ricordare gli avvenimenti, che hanno così profondamente inciso con dolore sulla vita delle popolazioni al confine orientale, significa anche rispettare i patimenti altrui. Le ferite causate dalle tragedie del Novecento non si possono cancellare. Le guerre combattute senza alcun rispetto per le popolazioni civili, le violenze e gli esodi, hanno colpito e sconvolto l’Europa, in balia di una lotta combattuta da nazionalismi esasperati. La Seconda Guerra Mondiale – che quei nazionalismi hanno scatenato – ha distrutto la vita di milioni di persone nel nostro continente, ha disperso famiglie, ha forzato a migrazioni. Le storie nazionali si sono immerse in una storia globale. Le vicende dell’intero continente e del mondo hanno incontrato grandi sofferenze. Occorre non dimenticarlo”.

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